Luigi Paoletti: mostra antologica a Finalborgo “opere 1974-2009”

Sarà inaugurata sabato 17 ottobre alle 17, all’Oratorio de’ Disciplinanti di Santa Caterina in Finalborgo, la mostra di Luigi Paoletti “Opere 1974-2009”. La mostra presenta, ai tre piani dell’Oratorio, un’ottantina di lavori – carte e dipinti a olio su tela e su tavola – che Paoletti, insegnante di discipline pittoriche al Liceo artistico “Arturo Martini” di Savona, ha realizzato in 35 anni di attività.

Al piano terra (Sala degli Archi) e al primo piano (Sala delle Colonne) sono esposte le opere realizzate dagli anni ’80 al 2004, mentre l’allestimento al secondo piano presenta, in una piccola sala, quindici lavori (disegni, acquerelli e grafica) prodotti dal 1974 al 2000 e nella Sala delle Capriate “L’iconostasi dei folli in Dio”, un’opera unitaria costituita da sedici pezzi, tredici oli su tavola e tre oli su tela di grandi dimensioni (150 x 120 cm. ciascuno), che Paoletti ha realizzato negli ultimi due anni.

L’iconostasi (dal greco eikonostasion, eidonostasis, posto delle immagini, da eikon, immagine, e histemi posto) è una parete divisoria decorata con delle icone che separa la navata delle chiese ortodosse dal presbiterio (santuario) dove viene effettuata l’eucaristia. Dice a proposito de I folli in Dio Gustavo Malvezzi, docente del Conservatorio di Como: “… nel vortice di una danza vediamo qui consumarsi, sprigionando fino in fondo o trattenendo all’orlo dell’implosione la loro pulsione amorosa, le creature che l’Iconòstasi dei folli in Dio ideata da Luigi Paoletti sembra offrire allo sguardo del visitatore, come una invitation à la danse, che ponga lo smarrimento e la perdita di equilibrio quale condizione per raggiungere la perfetta armonia”.

Scrive di Luigi Paoletti il critico Germano Beringheli: “Tra i segni congrui con cui Luigi Paoletti manifesta la propria versatile espressività, quelli della pittura appartengono alla suggestione rappresentativa per cui, come affermò Giulio Carlo Argan: è artista colui che esprime la propria umanità traducendo le proprie sensazioni umane in un fatto estetico che si basa sullo stile e sui ritmi.

Stile, quindi, e ritmo, nei suoi dipinti, laddove il primo lemma collabora, attraverso la produzione di un’immagine, alla conoscenza e il secondo alla scansione temporale e alle differenti traiettorie senso-motorie che la accolgono nello spazio, in relazione al substrato culturale che la cela e la rivela. Senza dimenticare, peraltro, che, da Omero in poi, eikon (l’icona, l’immagine, la raffigurazione) rivela esperienze di tipo ottico e rimanda quel che il pittore ottiene dipingendo a ciò che, per metafora o per analogia, concerne il suo atteggiamento intellettuale e, di conseguenza, la sua interiorità.

Per cui la rappresentazione sensibile che ne deriva consente, all’osservatore, di percepire, attraverso l’occhio, il pensiero fondamentale associato alla densità razionale delle immagini immaginate, al loro senso e al loro significato. Che, nel lavoro pittorico di Paoletti, attengono, com’è evidente, a una sapienza culturale più ampia, ovvero a quelle connotazioni astratte per cui stile e ritmo riguardano, come avevano avvertito Kandinskij e Schoenberg, anche il linguaggio musicale.

Di fatto i segni, le linee, i punti, le interruzioni grafiche e i vuoti spaziali, le macchie incombenti che appaiono sui dipinti di Paoletti hanno “corrispondenze” con gli echi, lunghi o contratti, emotivi, persino ipersensibili, dei suoni che compongono alcune delle composizioni melodiche contemporanee”.

Luigi Paoletti, nato a Rio Marina (Livorno) nel 1954, vive e lavora a Gorra, frazione di Finale Ligure, ed insegna discipline pittoriche al Liceo artistico “Arturo Martini” di Savona. Ha esposto le sue opere, fin dal 1994, in numerose mostre personali e collettive. Ultima importante esposizione è stata quella presso la Fortezza del Priamàr di Savona, intitolata “Savona ‘900 – Un secolo di pittura, scultura e ceramica”. Ha curato allestimenti scenografici per diverse compagnie teatrali e gruppi orchestrali e in particolare per la Inside Line Jazz Orchestra del maestro Riccardo Zegna. Da diversi anni collabora in qualità di scenografo con il Teatrino dell’Erba Matta, compagnia di teatro di figura e teatro ragazzi riconosciuta dall’Ente Teatrale Italiano.