(Milano 22 ottobre 2009) – Per i 250 mila malati che in Italia si trovano ad avere necessità di cure palliative è quasi pronta la nuova legge n° 1771, già licenziata dalla Camera e in approvazione al Senato. Le prospettive di applicazione della Legge sono state presentate dalla SICP (Società Italiana Cure Palliative) in una conferenza stampa tenutasi oggi al Circolo della Stampa di Milano.

“Per essere davvero efficace – ha dichiarato Francesca Crippa Floriani, Presidente della Federazione Cure Palliative Onlus – la nuova legge non dovrà limitarsi alle buone affermazioni di principio che contiene, ma dovrà essere il punto di partenza per ulteriori passi concreti. La priorità assoluta va alla necessità di realizzare la rete delle cure palliative in tutto il territorio nazionale, con standard di qualità omogenei e in integrazione col terzo settore: ora non sono più accettabili vuoti e differenze da Regione a Regione, da ASL ad ASL, da ospedale ad ospedale”.

“Rimane ancora sospesa – ha sottolineato Floriani – l’adeguata definizione della figura del medico palliativista nel suo percorso formativo, e la volontà di portare avanti una ricerca di qualità nell’ambito delle cure palliative e della terapia del dolore. Aspettiamo quindi fiduciosi il passaggio in Senato e confidiamo in un ulteriore salto di qualità”.

Per la migliore applicazione della nuova Legge, è necessaria un’analisi dettagliata sulla reale situazione dell’assistenza domiciliare per le cure palliative, e per questo la Sicp ha predisposto una indagine accurata sul territorio. “Abbiamo promosso assieme alla SIMG (Società italiana di Medicina Generale), alla AgeNaS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), al Ministero del Welfare e con il supporto della Fondazione Floriani e della Federazione cure palliative e della Wyeth Lederle, una ‘Indagine conoscitiva nazionale sullo sviluppo delle cure palliative domiciliari come livello essenziale di assistenza’ – ha detto Giovanni Zaninetta, presidente nazionale di SICP – I risultati sono molto importanti perché ci permetteranno di comprendere l’effettivo stato delle cure palliative domiciliari nel nostro Paese, nella concretezza della pratica quotidiana al di là degli annunci o delle promesse.”

“Saranno quattro giorni di dibattiti e incontri che avranno al centro le cure palliative, ma che prevedono anche molti momenti di interesse anche per chi non si occupa propriamente di queste tematiche, toccando anche aspetti etici e giuridici” ha spiegato Antonio Conversano, presidente del comitato organizzatore del XVI Congresso SICP di Lecce e direttore hospice di Monopoli (Bari).

Nel corso del Congresso saranno presentati anche i dati relativi a una ricerca condotta in 12 hospice italiani sulla consapevolezza dell’uso degli oppioidi. “La direttiva del vice ministro Fazio – ha sottolineato Zaninetta – ha semplificato in maniera radicale la prescrizione degli oppioidi, ma rimangono grandi problemi culturali ed emotivi ad ostacolarne un corretto impiego. Dalla nostra indagine è emerso infatti che, nonostante la legge imponga un consenso informato all’uso di questi farmaci, la consapevolezza del loro utilizzo da parte dei malati italiani è ancora piuttosto bassa”.

Dai primi risultati della indagine della Sicp emerge, infatti, che vi è una piena consapevolezza dell’uso di oppiacei solo nel 35.3% dei malati, mentre essa è totalmente assente nel 42.2% dei pazienti. Nel 38,9 % dei casi il care giver, colui che segue il paziente, non è d’accordo nell’informare il malato dell’impiego degli oppiacei. Il 53,8% dei malati sarebbe interessato ad avere maggiori informazioni sui farmaci che assume, e il 43% di questi sostanzialmente ignora di assumere oppiacei.

Rimane dunque ancora molto da fare per far sì che le cure palliative possano essere accettate e garantite nel modo più efficace a tutti quanti ne hanno necessità. La nuova legge 1771 è stata accolta con favore dalla Sicp, che, nel corso della conferenza stampa ne ha sottolineato i punti più qualificanti.

“La legge sulle cure palliative vive le sue fasi finali in Senato – ha detto Zaninetta, – un traguardo importante, frutto del lavoro di pressione e persuasione che noi operatori di cure palliative abbiamo effettuato in questi anni, andando a sederci ai tavoli di confronto con le istituzioni. Ma anche un punto di partenza, affinché anche in Italia, al pari di altri Paesi europei, possa nascere la Rete delle cure palliative, costituita dall’integrazione tra la realtà ormai consolidata degli hospice, cioè le struttura sanitarie residenziali per malati terminali, e la nascita di un’assistenza domiciliare di qualità”.

Il Decreto Legge pone anche le basi per la prima legge quadro italiana in materia. “Questo disegno legislativo sancisce che le Cure Palliative, cure globali e continue per chi non può più essere guarito, saranno un diritto acquisito per tutti i cittadini italiani e ne disegna la strutturazione e l’erogazione” ha dichiarato Francesca Crippa Floriani. “Il testo della legge – ha precisato Floriani – si articola su alcuni punti cardine. Istituisce una rete omogenea su tutto il territorio Nazionale, costituita dall’insieme delle strutture ospedaliere, territoriali, assistenziali (hospital, home, hospice) in connessione e continuità tra loro. Disciplina la formazione dei medici e l’aggiornamento del personale specializzato. Istituisce un Osservatorio Nazionale permanente che redige un rapporto annuale. Semplifica l’accesso ai farmaci antidolorifici oppiacei per i quali non ci sarà più bisogno della prescrizione con il ricettario speciale. Prevede un finanziamento di 150 milioni di euro (100 già previsti nel vecchio piano sanitario) vincolandolo ad hoc”.