Angelo Barbero, capogruppo di Per La Liguria nel Popolo della Libertà in Consiglio Regionale e capogruppo del Popolo della Libertà in consiglio comunale ad Albenga, interviene sul tema della sanità in Liguria.

“Il bilancio dei costi della sanità in provincia di Savona non è mai stato deficitario”, afferma Barbero, “è questo il dato da cui bisogna partire, quando si affronta l’argomento della sanità in Provincia di Savona”. Prosegue il consigliere regionale: “Titolati esponenti della amministrazione Burlando, quando parlano di ‘disastro ereditato’, non possono non evidenziare che i conti sballati della sanità Ligure – su cui mi riservo per il momento di non intervenire: è infatti arcinoto che vi siano posizioni contrastanti, sia sui numeri che sulle cause – non sono dipendenti dai soldi spesi per i cittadini liguri residenti in Provincia di Savona. Non mi sembra una considerazione da poco”.

Elemento allarmante che dovrebbe portare ogni residente del ponente ligure a porsi alcuni quesiti. “Perché i sacrifici vengono imposti proprio a chi non c’entra nulla?”, chiede Barbero, “Ma vi è di più: i cittadini residenti in provincia di Savona, come quelli residenti in provincia di Imperia, percepiscono annualmente ‘pro capite’ meno dei Genovesi e meno degli spezzini”.

Un dato, che permette all’esponente del PdL di fare una riflessione sul modo in cui la giunta regionale ha agito in campo sanitario: “Gli anni di amministrazione di Burlando in sanità sono stati caratterizzati da una spiccata interferenza sulle scelte dei direttori generali, di fatto relegati al ruolo di meri esecutori di decisioni politiche, che hanno influito anche sulle scelte dei direttori di unità operative. Registro che, salvo qualche indignato intervento in seguito al famigerato manifesto elettorale di Burlando, su questi fatti ci sia stata ‘tolleranza’ da parte di buona parte degli addetti ai lavori. Ad eccezione di sparute critiche, sembra che alla giunta venga perdonato ogni passo falso. Allo stesso tempo, ho notato una medesima ‘tolleranza’ anche di tipo scientifico, su operazioni virtuali spacciate per vere, che la giunta Burlando avrebbe compiuto. Mi riferisco ovviamente al cosiddetto ‘Trauma Center’, il quale è in realtà un percorso, una sorta di protocollo di linee guida, spacciato dalla giunta Burlando, con una faccia di bronzo degna di miglior causa, come se si trattasse di una nuova struttura. La quale, è bene dirlo, non c’è. Analogo discorso vale per la rianimazione di Albenga, che rimane chiusa nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica”.

Barbero è assai critico del modo in cui Burlando e la sua giunta, notoriamente contrari alla realizzazione dell’ospedale di Albenga, hanno gestito la sanità in provincia di Savona: “Siccome mi ritengo il principale artefice della costruzione del nuovo ospedale di Albenga, ho seguito con attenzione tutte le affermazioni rilasciate da Burlando sull’argomento, e non è un mistero che il teorema della sua giunta di sinistra sia: ‘Noi non avremmo mai fatto un nuovo ospedale ad Albenga,

ma purtroppo c’è, ed è stato un errore che condiziona le scelte della politica sanitaria in Provincia di Savona’. Se non è così, che qualcuno mi smentisca. Non solo a parole, però. Ho già dichiarato molte volte, e non mi stancherò mai di ripeterlo, che l’approccio alla sanità Ospedaliera nella nostra Regione deve essere rivoluzionato, partendo dalle eccellenze di cui disponiamo. Purtroppo, le parole di Burlando relative alla inopportunità del nuovo ospedale di Albenga hanno provocato un danno enorme, creando una atmosfera di reciproca sfida tra gli addetti dei due presidi, Pietra Ligure ed Albenga, alla quale sarà alquanto difficile porre rimedio. La stessa scelta del nome è sbagliata, dal momento che sarebbe stata preferibile la dicitura ‘Ospedali riuniti di Albenga e Santa Corona’, in modo tale da ricomprendere nel nuovo nome la storia e le appartenenze delle due strutture”.

Conclude il consigliere regionale: “Si inizi un vero percorso di integrazione. Che non può essere quello di portare via i respiratori nuovi dalla rianimazione di Albenga, per cambiarli con quelli desueti di Santa Corona. Un episodio sgradevole, che non fa altro che creare ulteriori divisioni fra i due Ospedali”.