di Federico Berruti – Conoscere la storia della nostra Città non significa solo ricordare, ma prendere coscienza del suo presente gettando un ponte col passato, scoprendo i legami fra la nostra e le epoche trascorse, consentendo alle nuove generazioni di riconoscersi in chi c’era prima e di progredire, se per progresso si intende il ritrovare l’eccellenza di chi ci ha preceduto.

Esempio illuminante è la storia dell’accordo stretto dall’allora Municipio – che si era privato di una porzione immobiliare importante nel proprio piano regolatore (l’isolato “0” avente la fronte principale sulla piazza centrale della città) per destinarla alla sede della nascente Banca d’Italia – con l’allora ancora Banca Nazionale del Regno d’Italia – a fronte di un impegno della stessa alla sua permanenza nel tessuto non solo urbano, ma anche commerciale di Savona. L’accordo fu siglato il 5 aprile 1870 dal sindaco dell’epoca, Luigi Corsi. Un sindaco illuminato, che deve essere ricordato come testimonianza di lungimiranza e accortezza, previde una clausola di cosiddetto “riscatto” mirante a garantire e a regolare un “equo indennizzo” dovuto per l’ipotesi che la città fosse privata della funzione pubblica/commerciale data dalla presenza della Banca d’Italia in un tempo successivo. Per non perdere tale diritto, al momento propizio, il Municipio investì in funzione dell’allocazione di tale presenza istituzionale nella Città.

Savona ne ha goduto in passato, per il permanere della sede della Banca, ma l’interesse pubblico allora sotteso non è venuto meno nel presente: il Comune ha invocato e trovato tutela per l’applicazione di quanto regolato nell’accordo, semplicemente interpretando gli istituti di diritto vigente. Il 5 aprile 1870 tra il Comune di Savona (allora Municipio) e la Banca d’Italia (allora Banca Nazionale del Regno d’Italia) è nato dunque un rapporto in un clima di fiducia istituzionale reciproca.

Senza inutili clamori, senza polemica, sulla scia di rapporti istituzionali gestiti con tecnica, riservatezza, fiducia il Comune di Savona si è visto riconoscere, con umiltà e pazienza, la dignità di “parte” di un accordo dalla Banca d’Italia, che con correttezza, riservatezza e rispetto per la Comunità savonese ha contribuito a mantenere incrollabile la fede nel diritto. In altre parole: è stata mantenuta la parola.

Desidero ringraziare, per questo risultato, il dottor Bisso, già Vice Segretario Generale del Comune, che nel 2007 venne a conoscenza dell’originario accordo e me ne diede immediata notizia, per il suo attaccamento all’Ente, e l’avv. Cristina Rossello, senza la quale questo esito non sarebbe mai stato raggiunto, per la competenza tecnica, l’autorevolezza e la passione civile con le quali ha assistito e assiste l’Ente.

* Federico Berruti – Sindaco di Savona