di Carlo Tonarelli – Certo l’albero finto ha i suoi vantaggi, economici e pratici ma, in quanto figlio del petrolio, di “ecologico” ha davvero ben poco. Noi di Agenda 21 parteggiavamo, con la dovuta accortezza, per l’acquisto dell’albero vero che consuma, durante l’intero ciclo di vita, un quinto dell’energia impiegata dall’albero finto, rende utilizzabili terreni poveri e scoscesi, come le pendici delle colline, che altrimenti rimarrebbero incolti. Se avete optato per l’albero finto il consiglio che possiamo darvi è quello, passate le feste, di riporlo in cantina, conservarlo in maniera adeguata ed utilizzarlo per quanti più anni possibili, almeno tamponerete il danno.

Se invece avete scelto coscienziosamente l’albero vero, ovvero acquistandolo presso rivenditori autorizzati o vivai e comunque senza radici recise, potreste suggellare questo periodo di bontà per antonomasia con un ultimo atto d’amore nei confronti del mondo, della natura e del vostro spirito ambientalista permettendo all’albero che avete accolto in casa e che v’ha rallegrato col suo profumo e le sue forme, di continuare a vivere e a crescere in un ambiente più consono di quello del salotto di casa.

Domenica 10 gennaio, con i vostri bambini, programmate una bella scampagnata in montagna. Portate con voi una pala ed il vostro albero di Natale, scegliete un posto adatto, quello che più vi piace e, tutti assieme, ripiantatelo. Potrete tornare a trovarlo durante l’anno, ogni volta che volete e, ricordando quel gesto d’amore che è assieme educazione e sentimento, capirete che non è solo l’albero ad essere cresciuto.

* Carlo Tonarelli – AGENDA 21 per lo sviluppo sostenibile