Convocata a Savona la Conferenza provinciale delle lavoratrici e dei lavoratori

di Marco Ravera – La crisi è esplosa nel nostro paese, in una situazione economica e sociale, per molti aspetti, peggiore rispetto a quella dei principali paesi europei. Se il sistema finanziario ha effettivamente sofferto meno rispetto ai paesi anglosassoni, per il minore sviluppo dei fondi speculativi e il ruolo para-pubblico delle Fondazioni – cioè per tutti quegli elementi che i sostenitori delle privatizzazioni negli anni lo sciopero ACTS dello scorso maggio passati, indicavano come insostenibili residui del passato – la situazione in Italia appare particolarmente critica per quel che riguarda l’apparato industriale, i livelli salariali e gli strumenti di protezione sociale, la polarizzazione tra Nord e Sud del paese.

Le dinamiche globali in sostanza si intrecciano a nodi di fondo della situazione italiana le cui radici affondano nei processi politici e sociali che hanno segnato la storia del nostro paese in particolare a partire dagli anni ’80. La risposta delle classi dominanti al ciclo di lotte e alla stagione delle conquiste degli anni ’70 è passata per la compressione salariale, la frantumazione e divisione del lavoro subordinato. Per l’indulgenza verso l’evasione fiscale e la spesa clientelare come strumenti di costruzione del consenso. Per l’esaltazione del nanismo di impresa che ha favorito l’espulsione dalla grande fabbrica di parti intere del ciclo produttivo, moltiplicando la presenza sul territorio di piccole e piccolissime imprese individuali, dipendenti di fatto dalle imprese leader. Tutto questo, insieme ai processi di privatizzazioni dell’apparato produttivo pubblico ha indebolito gravemente la struttura industriale del nostro paese.

Nella nostra provincia il risultato di queste politiche è sotto gli occhi di tutti ed è andato ad accentuare i tratti di una crisi industriale che da anni affligge la nostra realtà. Crisi con esternalizzazioni, ristrutturazioni, delocalizzazioni, disinvestimenti in funzione di una riconversione su settori a maggiore redditività (operazioni speculative per la destinazione di aree ad uso industriale ad altro utilizzo: turismo, commercio, edilizia residenziale); imponendo nei fatti un modello di “non sviluppo” che, lo vediamo anche in questi giorni, non sta reggendo. Non regge alla Bitron di Savona, alla FAC di Albisola Superiore, alla Ferrania di Cairo Montenotte, alla Piaggio di Finale Ligure, alla Testa di Albenga. Così come sono in “crisi” i lavoratori dei trasporti, dell’ACTS-SAR su tutti, della cantieristica, quelli del pubblico impiego, del mondo della scuola.

Per parlare di crisi e lavoro, Rifondazione Comunista ha organizzato la “Conferenza provinciale delle lavoratrici e dei lavoratori” che si terrà venerdì 15 gennaio dalle ore 18 presso la Società Fratellanza Leginese in via Chiabrera a Savona. L’incontro sarà aperto dalla relazione del Responsabile Lavoro e Politiche economiche del PRC Furio Mocco, cui seguiranno i contributi di Maurizio Loschi della CUB Savona e di Francesco Rossello Segretario provinciale della CGIL, ma i veri protagonisti saranno i lavoratori e le lavoratrici del nostro territorio: dell’ACTS, della Piaggio, della Ferrania, della scuola, ecc… Chiuderà i lavori Alessandro Favilli Responsabile nazionale PRC Lavoro industriale.

L’importante iniziativa non vuole essere fine a se stessa. Oltre a preparare la Conferenza nazionale prevista per il 30 e 31 gennaio a Torino, infatti, l’incontro del 15 sarà un’ulteriore tappa dell’inchiesta nei luoghi di lavoro avviata lo scorso anno. Un appuntamento importante che vuole rappresentare per Rifondazione e per l’intera sinistra il modo per far vivere una proposta radicalmente alternativa alle politiche dominanti, per costruire una uscita da sinistra alla crisi di un intero modello di sviluppo.

* Marco Ravera – Segretario provinciale Savona Rifondazione Comunista