Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia, di Savona, sono in sciopero della fame dal 4 gennaio per chiedere parità di diritti per le coppie omosessuali in seguito al diniego ricevuto alla loro richiesta di matrimonio civile. In Italia la Costituzione sancisce la totale parità di diritti per tutti i cittadini senza distinzione e non esiste legge che vieti espressamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso, il diniego è dunque fondato su una consuetudine ideologica che non può più sopravvivere in un paese che si dica civile.

Tra pochi giorni ricorre l’anniversario della morte di Alfredo Ormando, poeta gay morto dandosi fuoco nel 1998 per protesta contro l’omofobia, Francesco Zanardi e Manuel Incorvaia stanno attuando una protesta nonviolenta difficile e rischiosa nel totale silenzio delle istituzioni e dei media nazionali. Che valore ha la loro vita per lo Stato italiano?

Chiediamo alle istituzioni, locali e nazionali, che rompano questo silenzio, che facciano sentire la loro voce di solidarietà e sostegno a questa battaglia civile e nonviolenta e che facciano tutto il possibile perché le richieste di Francesco e Manuel siano ascoltate e abbiano seguito nella definizione di quanto necessario affinché il nostro paese si allinei ai parametri minimi di civiltà che già altri hanno raggiunto da molto tempo in Europa e nel mondo.

*Associazione Le ninfe – GenovaGaya Lgbt