di Marco Melgrati – Il presidente del Consiglio Regionale Mino Ronzitti sta cercando, interpretando i “boatos” dei consiglieri dell’ultrasinistra, ambientalisti e verdi, di cancellare la circolare regionale che interpreta letteralmente la Legge Regionale conseguente al Piano Casa.

Nei giorni scorsi avevo già ringraziato l’arch. Lorenzani per la sua puntualità e precisione. E anche per il coraggio che aveva dimostrato, in riferimento alla polemica scoppiata nel Pd e nell’ultrasinistra su una interpretazione letterale che per me era cristallina, leggendo in italiano la legge. Chi dice che l’interpretazione stravolge la legge, come il capogruppo della Commissione Ambiente al Senato Roberto Dalla Seta, componente dell’esecutivo degli ecologisti Democratici (perché, esistono anche gli ecologisti antidemocratici?), nonché già presidente di Legambiente fino al 2007, che definisce immorale questa circolare, fa finta di non conoscere la legge o non conosce la lingua italiana.

Ora si pensa di tornare in Consiglio Regionale per modificare la legge: Il Centro Destra aveva già espresso dubbi e perplessità su questa legge, e la cancellazione di tutti gli emendamenti prodotti sia dai Consiglieri Regionali del P.d.l. sia dalla componente meno intransigente del P.D. la dice lunga sull’integralismo di questa Legge Regionale.

Ora il consigliere Vasconi, capogruppo di se stesso, e cioè dei verdi, e il consigliere di Rifondazione Giacomo Conti, che si è spinto addirittura a chiedere le dimissioni del Direttore Generale del dipartimento Territorio Franco Lorenzani, minacciano azioni contro la maggioranza.

Questi signori fingono di non rendersi conto che quello che disciplina la circolare non è che l’applicazione pedissequa in lingua italiana di una legge che era già forcaiola nei confronti dell’Edilizia e dello spirito della promozione di quel settore che costituisce il volano della nostra economia, fortemente voluta da Silvio Berlusconi in persona, ma lasciata alla applicazione delle Regioni con molta sensibilità.

Questa interpretazione non è una forzatura della legge, ma soltanto il minimo applicativo di una norma di per sé già severa, che esclude tutti gli edifici nati in seguito al condono, in tipologia 1, quindi completamente abusivi.

Diverso è pensare di considerare alla stessa stregua chi, in un edificio pienamente legittimo, per esempio di 200 metri quadrati, ha condonato una veranda o un bagnetto di 2 o 3 metri quadrati. L’ultrasinistra e i difensori pasdaran del territorio considerano queste persone cittadini di serie B o peggio “CEMENTIFICATORI”. Ma questo invece è il vero spirito della circolare, assolutamente di buon senso, nonostante la sperequazione tra edifici condonati e non, sancita anche da numerose sentenze del Tar, che non ravvisa differenze di natura giuridico-urbanistica tra le due tipologie di edifici, una volta ottenuta la concessione in sanatoria.

Chiederemo ai consiglieri regionali del P.D.L., e anche a quelli del P.D. e dell’U.D.C. in consiglio Regionale che non siano trinariciuti e veteroambientalisti ortodossi di difendere il “verbo” di questa circolare, che non è il massimo che si poteva ottenere ma il meno peggio che l’interpretazione del piano Casa passato sotto le forche caudine della sinistra regione Liguria potesse partorire.

Che io difenda Lorenzani,che stimo e ammiro dal punto di vista di onestà intellettuale e di preparazione professionale, ma dal quale sono distante politicamente anni luce, è veramente un paradosso. Pensare poi che questa circolare non abbia avuto l’avvallo della avvocatura della regione, che agisce sempre in sinergia con l’architetto Lorenzani, è poi una bufala senza precedenti.

Questa circolare è legittima, e la difenderemo su tutti i tavoli, anche al TAR, se necessario, insieme ad altri Sindaci del ponente che, se vorranno, si schiereranno al mio fianco.

* MArco Melgrati – Sindaco di Alassio