Difesa della costa ligure, martoriata dalle mareggiate e dall’incapacità di intervenire da parte della sinistra pseudo ambientalista, un piano casa per le famiglie liguri e le imprese, una vera politica del territorio con il recupero dell’entroterra. In tema di urbanistica, territorio e litorale, sono questi i punti qualificanti che troveranno posto nel progetto di governo di Sandro Biasotti, candidato presidente della Regione. È lo stesso Biasotti a intervenire sul tema nella giornata in cui la sinistra presenta il bilancio di quest’ultima legislatura. «Un bilancio con molti errori e qualche disastro, uno dei quali arrivato a poche ore dalla passerella di quest’oggi, con la figuraccia sul piano casa che ha portato alla burla della circolare inapplicabile, con cui Burlando voleva fare un maldestro tentativo per modificare il piano casa. Con un colpo di mano infelice, la giunta voleva cambiare una legge regionale appena varata. E’ chiaro che se non vanno d’accordo neppure con loro stessi, difficilmente potranno andare d’accordo con i Liguri» – dichiara Biasotti; aggiungendo che «uno dei primi impegni che voglio portare a termine da presidente e la revisione di questa norma, per attuare un piano casa, in modo che sia un vero strumento di rilancio e di sostegno per i nuclei famigliari e per le imprese che potranno crescere e creare occupazione».

Il secondo tema è quello, attualissimo, della difesa della costa e del rilancio dell’economia nautica: «In questi giorni si contano i danni sul litorale – afferma Biasotti – ma non è solo colpa delle mareggiate, che sono un fenomeno naturale e prevedibile, se la Liguria è andata a bagno. Mancano le opere di difesa; o meglio sono solo sulla carta perché i finto ambientalisti hanno detto no a ogni intervento e la giunta di sinistra ha dovuto obbedire per non cadere. Occorre difendere la costa che è il nostro patrimonio e io lo farò subito. Occorre anche creare un vero equilibrio tra ambiente e attività come il diporto, perché oggi la Liguria è indietro rispetto a tutti i suoi competitor in chiave di industria del turismo».

Una terza considerazione è per l’entroterra e il territorio delle vallate: «Ci sono paesi, frazioni, oggi semi abbandonati che vanno recuperati portando servizi e infrastrutture. Credo che la ricchezza del nostro territorio vada esaltata, anche perché è in queste aree che possiamo prevedere una crescita anche demografica della nostra terra, attirando persone dalle altre regioni confinanti». L’ultima proposta riguarda il progetto di governo di Sandro Biasotti: «Quando ero presidente della Regione avevo istituito la Convention dei Comuni Liguri. C’eravamo trovati alla Fiera del Mare ed era stata un’occasione di incontro, di dibattito, di riflessione e di conoscenza tra rappresentanti delle istituzioni, al di là delle diversità politiche. In ogni caso era stato l’avvio di uno strumento collaborativo sul territorio. Attorno al grande tavolo ovale i primi cittadini della Liguria, i parlamentari liguri, i presidenti delle province e quelli delle comunità montane, i prefetti, le associazioni di categoria avevano fatto emergere un’esigenza di concretezza. Poi quella fortunata esperienza è stata abbandonata dalla sinistra, ben lieta di tenere i piccoli Comuni lontani dai giochi di palazzo. Nel mio programma di governo c’è il ritorno di questo fondamentale momento di confronto».