“La Regione Liguria, in quattro anni, ha investito quasi 2 milioni di euro in controtendenza con il Governo che dai 300 milioni del 2008 passerà, nel 2010, a 120 milioni di euro da distribuire tra le regioni”. Lo ha affermato il vicepresidente della Regione Liguria Massimiliano Costa nel corso della presentazione di una ricerca sul servizio civile regionale, istituito nel 2006.

Secondo il report delle attività di servizio civile regionale, sono stati 977 i giovani in Liguria ad aver svolto, tra il 2007 e il 2009, un’esperienza di servizio civile regionale. Tra loro, come prevede la legge entrata in vigore nel 2006, ci sono studenti delle scuole superiori con meno di 18 anni, cittadini immigrati e italiani a rischio di esclusione sociale e giovani sottoposti a procedimenti penali che stanno scontando la loro pena in regime di “messa alla prova”. A questi, si aggiungono i giovani liguri che hanno svolto il servizio civile nazionale che, nei tre anni presi in considerazione, sono stati complessivamente 1.812.

Questi dati emergono dalla ricerca svolta dalla Regione Liguria in collaborazione con Liguria Ricerche e Università di Genova intitolata “Impegno e passione. Il modello del servizio civile in Liguria” (Bonanno editore) e presentata questa mattina alla presenza del vicepresidente della giunta regionale Massimiliano Costa, di Anna Cossetta, autrice della ricerca e di Gianfranco Tripodo (funzione) vicedirettore di Liguria Ricerche.

Il servizio civile regionale, istituito nel 2006, offre l’opportunità di svolgere percorsi di servizio civile e di educazione alla cittadinanza attiva ad una fascia di popolazione diversa da quella a cui si rivolge il servizio civile nazionale, ovvero gli studenti minori di 18 anni o i cittadini stranieri residenti che abbiano più di 18 anni.

Dal punto di vista finanziario, in quattro anni, la Regione Liguria ha investito per il servizio civile regionale risorse per un totale di 1.680.000 euro. Il servizio civile nelle scuole è stato sperimentato per la prima volta nell’anno scolastico 2007-08, quando hanno partecipato 585 giovani (2 a Imperia, 50 a Savona, 354 a Genova e 117 a la Spezia) distribuiti su 14 progetti proposti da enti di servizio civile (associazioni, organizzazioni di volontariato…) in partnership con gli istituti superiori.

Nell’anno scolastico 2008-09 i progetti sono stati 10 con un totale di volontari partecipanti pari a 322 alunni. Nell’anno in corso, gli allievi che hanno deciso di seguire un percorso di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva attraverso il servizio civile sono 385 distribuiti su 11 progetti.

“I numeri ci dicono che l’esperienza, fin dall’inizio, ha avuto una calorosa accoglienza dal mondo della scuola” commenta il vicepresidente Costa. Il 70% degli studenti intervistati ha infatti affermato di aver scelto di aderire all’iniziativa per fare un’esperienza arricchente dal punto di vista umano. E l’indice di gradimento è dimostrato anche dal fatto che più della metà dei giovani volontari ha dichiarato con certezza che, tornando indietro, rifarebbe la stessa scelta.

Per quanto riguarda il servizio civile denominato “Integrazione” e rivolto ai cittadini stranieri residenti e agli italiani a rischio di marginalità di età compresa tra 18 e 29 anni, hanno partecipato alla prima sperimentazione 46 giovani: 11 italiani e 35 stranieri provenienti da Romania, Ecuador, Santo Domingo, Marocco, Somalia, Afghanistan, Senegal, Albania e Nigeria.

“Con questa sperimentazione – dichiara Costa – abbiamo verificato che l’educazione alla pace, alla cittadinanza attiva, ad essere utili agli altri, può essere una via importante che porta all’integrazione dei giovani stranieri, ma anche degli italiani che per motivi diversi sono a rischio di esclusione sociale”.

Il terzo canale del servizio civile regionale è rappresentato dal progetto sperimentale denominato “InclusiOne”, vero e proprio unicum a livello nazionale: esso coinvolge, con la regia della Regione Liguria e del Ministero della Giustizia, i giovani di età compresa tra 17 e 29 anni che sono sottoposti a procedimenti penali e che sono stati giudicati idonei a scontare la loro pena tramite una “messa alla prova”. L’esperienza di servizio civile consente loro di svolgere attività di volontariato a stretto contatto con coetanei, di seguire percorsi di formazione che segnano l’avvio di un vero e proprio recupero sociale.

I giovani che hanno partecipato a questa prima edizione del progetto sono stati 24 di cui 8 italiani e 16 stranieri.

Infine, rispetto al servizio civile nazionale, l’analisi condotta su un campione di 377 giovani liguri che hanno svolto il servizio civile tra il 2006 e il 2009 mostra che il volontario “tipo” in Liguria è donna, di formazione medio-alta, con un’elevata propensione alla vita associativa e ai consumi culturali.

Al termine dell’esperienza di servizio civile, questi giovani trovano lavoro, spesso a tempo indeterminato, con retribuzioni mediamente basse. Intervistati sulla valutazione dell’esperienza, gli stessi giovani esprimono un elevato gradimento con una media che raggiunge il punteggio di 8,1 decimi. Positiva, da parte degli intervistati, anche la valutazione rispetto alle competenze professionali che si acquisiscono nel corso dell’esperienza di servizio civile.

Domani, venerdì 15 gennaio alle 14,15 al Teatro della Gioventù di Genova (Via Cesarea), il report delle attività di servizio civile regionale verrà presentato ai giovani, agli insegnanti, agli esponenti delle associazioni che hanno svolto progetti di servizio civile regionale. I lavori saranno aperti dal vicepresidente della Regione Liguria Massimiliano Costa.