Avatar: il colossal che sta spopolando

di Mattia Anselmi – Pandora, un pianeta distante quarantaquattro anni luce dalla Terra, colonia mineraria degli avidi terrestri in cerca di giacimenti del prezioso unobtanium, è il luogo in cui si recherà l’ex marine Jake Sully (Sam Worthington), rimasto senza l’uso delle gambe e unicamente alla ricerca di una nuova vita. L’atmosfera sul posto è irrespirabile, sono stati quindi creati degli avatar con le fattezze dei nativi, il popolo dei Na’vi, che possano essere “impersonati” dagli umani. Grazie al proprio avatar Jake potrà nuovamente camminare e partecipando alla missione esplorativa della determinata dottoressa Grace Augustine (Sigourney Weaver, qui alle prese con “mostri” nei suoi confronti meno ostili dell’Alien cameroniano) conoscerà la principessa Neytiri (Zoe Saldana), colei che lo guiderà alla fantastica scoperta del pianeta alieno e del suo popolo. La missione del marine sarebbe consistita proprio nel riuscire a conoscere i Na’vi e scoprire come farsi accettare da loro, ma allo scopo di soggiogarli. Nell’inevitabile scontro tra le due razze questa nuova “esperienza” porterà Jake a schierarsi dalla parte dell’amore.

James Cameron (ri)torna dopo tredici anni con un altro colossal sfruttando al massimo la tecnologia disponibile per creare un universo affascinante, in grado di appagare totalmente lo sguardo con le sue fluorescenze, una flora e una fauna (in)immaginabili e le “mitiche” creature blu. Un inno al ritorno alla natura, attraverso esperienze multisensoriali (pure lo spettatore riscopre con Jake il contatto dei piedi nudi con il terreno) e vere e proprie “connessioni” (per mezzo delle lunghe trecce di cui sono dotati i Na’vi) tra tutti gli esseri viventi. Una visione di armonia e un equilibrio minati puntualmente da un popolo, quello terrestre, che conferma la cattiva abitudine di mettere in pericolo se stesso ignorando sistematicamente proprio il valore dell’euritmia.

Gli autoctoni di Pandora non sono “innocenti” come ai tempi di Pocahontas (forse il primo riferimento che sovviene assistendo alla vicenda di esplorazione/amore dei due protagonisti) ma guerrieri organizzati e aiutati dal proprio ecosistema, in grado di ingaggiare uno spettacolare scontro finale degno delle battaglie del Signore degli Anelli e duelli aerei senza nulla da invidiare a Guerre stellari.

Il piacere dell’esperienza visiva distoglie da una sceneggiatura forse un poco scarna e non troppo indagata, ma non a caso il leit motiv della pellicola sarà nella frase “io ti vedo”! Ecco dunque un film da “vedere” nell’attesa di scoprire se Cameron supererà se stesso incassando più del miliardo e ottocentoquaranta milioni di dollari conquistati dal suo Titanic.