“Fiori e diritti: vivere di fiori”: questo pomeriggio alle ore 17 presso la Sala Nervi della Provincia di Savona si terrà l’incontro con Desie Muhret Mesfin, coltivatrice di fiori in una grande piantagione in Etiopia. Il suo racconto, testimonianza simbolica delle problematiche vissute da 70.000 braccianti etiopi, è a supporto della campagna “Fiori e Diritti” promossa in Liguria e in Italia per lo sviluppo di una floricoltura più attenta alle persone e all’ambiente. Il Presidente del Movimento “Fiori e Diritti” Cristiano Calvi introdurrà Muhret Mesfin; previsto anche un intervento del Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza. Al termine dell’incontro seguirà un aperitivo equo solidale.

L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato alla Cooperazione Internazionale della Provincia di Savona e dalla Cooperativa “Bottega della Solidarietà” Onlus, con il contributo della Provincia di Genova e Provincia di Savona, in collaborazione con il Movimento “Fiori e Diritti”.

Cosa si nasconde dietro al mercato mondiale dei fiori – Tutti sanno che dietro all’acquisto di un fiore c’è un’economia importante, in Italia e nel Mondo. Quanto importante? Nel mondo 550mila ettari sono destinati alle produzioni florovivaistiche, per un valore che raggiunge quasi 25 miliardi di euro e coinvolge circa 160.000 aziende.

Non tutti sanno che l’Italia non è solo un Paese produttore di fiori, ma anche importatore dall’estero. Oltre 30mila tonnellate di fiori arrivano dall’estero per un valore di circa 150mila euro, principalmente dal Kenya, Ecuador, Colombia, anche se spesso transitano attraverso l’Olanda. L’Etiopia, scelta negli ultimi anni da molte aziende per produrre a basso costo, ha esportato verso il mondo nel 2008 ben 800 milioni di rose, raddoppiando la quantità dell’anno precedente.

Pochi sanno che la produzione di fiori, soprattutto nei paesi del Sud del Mondo ha spesso gravi implicazioni ambientali e socioeconomiche: è causa di danni ambientali inestimabili, nasce da sfruttamento, privazioni e abusi, nasconde la storia di centinaia di migliaia di donne, uomini e bambini che lavorano in condizioni inique.

Per una certificazione sociale e ambientale dei fiori – Per questo il Movimento “Fiori e Diritti”, grazie a un progetto sostenuto dalla Regione Liguria, dalla Provincia di Genova e dalla Provincia di Savona, sta sensibilizzando i cittadini su questo tema perché cresca la consapevolezza nei propri acquisti e si sviluppino filiere certificate dal punto di vista sociale e ambientale anche in ambito floricolo che valorizzino le imprese che producono in modo corretto nel sud del mondo e nei nostri territori.

Per questo in Liguria è stata avviata la prima certificazione sociale e ambientale italiana per fiori e piante, con il nome di “Fiore Giusto”: un’associazione che riunisce il movimento “Fiori e Diritti”, i sindacati Cgil-Cisl-Uil, il Distretto Floricolo del Ponente, il mercato dei fiori di Sanremo, l’associazione nazionale degli esportatori Ancef. I primi fiori certificati sono attesi per la prossima primavera.