L’onorevole Sandro Biasotti, candidato presidente della Regione Liguria, interviene in merito all’allarme lanciato dall’Ance Liguria, l’associazione dei costruttori edili, che oggi ha organizzato un convegno e il cui presidente regionale, Roberto Principe, ha scritto e pubblicato sui maggiori quotidiani una lettera aperta in cui, analizzando il settore, parla apertamente di “profonda crisi”. «Condivido pienamente le preoccupazioni dell’Ance della Liguria e sottoscrivo il programma dell’associazione perché crea quel lavoro, che è al centro del mio programma elettorale. I numeri portati all’attenzione dell’opinione pubblica sono chiarissimi con oltre mille posti di lavoro persi nel 2009 e il rischio di perderne altrettanti nel 2010 se permane l’attuale politica di inerzia della sinistra» – dichiara Biasotti.

Un capitolo importante del programma di governo del presidente Biasotti sarà dedicato al rilancio occupazionale nell’edilizia: «In primo luogo voglio rivedere, subito dopo le elezioni, il piano casa; quello deciso dalla giunta Burlando non funziona perché è stato reso inutile dal solito partito del no, che rappresenta la maggioranza all’interno della sinistra. Prevedo un piano straordinario delle opere pubbliche, entro due mesi dal mio insediamento, che riguardi sia le grandi infrastrutture sia le opere cosiddette minori. E’ su questo versante che si gioca la sopravvivenza delle piccole imprese locali, che sono quelle che soffrono di più. Al grido d’allarme di Ance voglio rispondere con i fatti e nei prossimi giorni intendo incontrare i dirigenti delle associazioni di categoria per discutere le mie proposte. Sembra quasi una beffa che quest’allarme vero, reale e documentato, arrivi nella stessa giornata in cui la sinistra si accorge dei work experience che otto anni fa avevo lanciato io. Oggi la sinistra racconta di nuovi posti di lavoro, tutti da verificare, mentre la maggiore associazione del comparto edilizio dipinge una situazione drammatica. E’ davvero una metafora dell’incapacità della sinistra di cogliere il senso stesso della realtà».