“Interventi in materia di usura e di sovraindebitamento” è la proposta di legge regionale ligure con primi firmatari Carmen Patrizia Muratore (Italia dei valori con Di Pietro) e Vincenzo Gianni Plinio (Alleanza Nazionale), ma sottoscritta anche da numerosi consiglieri di maggioranza e minoranza.

Ieri a Genova il passaggio in Consiglio che ha approvato all’unanimità l’iniziativa. Si tratta della prima legge regionale in materia e una delle pochissime leggi redatte da consiglieri di schieramenti opposti. In base alla nuova legge per consentire uno sviluppo economico e sociale libero da condizionamenti illegali, la Regione promuove misure di sostegno per prevenire e combattere i fenomeni dell’usura e del sovraindebitamento.

La legge dispone che la Regione istituisca il Fondo regionale di prevenzione del fenomeno dell’usura e di solidarietà alle vittime del reato di usura sia esse imprenditori o comuni cittadini. Il Fondo è ripartito in due quote. La prima è destinata a finanziare misure a sostegno delle vittime del reato di usura a titolo di indennizzo dei danni subiti a causa e in conseguenza del reato. La seconda quota è destinata a finanziare i seguenti settori di intervento: interventi integrativi, ulteriori a favore di Confidi; altre iniziative finalizzate all’accesso al credito, attraverso l’erogazione di contributi a favore di enti locali, anche in forma associata.

Il testo normativo stabilisce che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge è istituito l’Osservatorio regionale sui fenomeni dell’usura e del sovraindebitamento e sull’accesso al credito, quale organo di consulenza della Giunta. Si prevedono inoltre contributi a favore dei fondi costituiti dai Confidi per la prevenzione del fenomeno dell’usura. La Regione, quindi, integra con un proprio contributo i fondi speciali antiusura dei Confidi. I Confidi interessati presentano domanda di contributo alla Regione entro il 31 gennaio di ogni anno. Contestualmente alla concessione del contributo si provvede all’anticipazione del 50% dell’importo concesso. Il restante 50% viene erogato dopo la comunicazione del legale rappresentante del Confidi di aver impegnato almeno il 40% del contributo concesso.

All’Osservatorio sono inoltre attribuiti i seguenti compiti: promuovere campagne di sensibilizzazione e informazione sul territorio regionale riguardo le problematiche dell’usura, anche usufruendo di uno spazio sul sito internet della Regione, finalizzate essenzialmente alla prevenzione del fenomeno. Ancora: raccogliere dati costantemente aggiornati in ordine all’entità del fenomeno dell’usura in Liguria e alle categorie particolarmente a rischio. E, infine, individuare nuovi ambiti e modalità di intervento rispetto alle azioni poste in essere dalla Regione per contrastare il fenomeno. Per favorire il conseguimento delle finalità del testo normativo la Giunta può promuovere la stipula di specifiche convenzioni con gli istituti bancari.

Carmen Patrizia Muratore (Italia dei Valori con Di Pietro) ha spiegato: “Si tratta di una legge regionale innovativa, la prima di questo genere in Italia. Contiene un’innovazione anche rispetto alla legge nazionale: l’istituzione del fondo per le vittime dell’usura. Anche la Liguria è fortemente interessata da questo fenomeno, che colpisce il tessuto produttivo. Tra i punti fondamentali c’è l’istituzione del fondo regionale per vittime. L’emendamento all’articolo 6 accresce la possibilità di intervento nell’educazione presso le scuole per creare una cultura della buona spesa. In Inghilterra la buona spesa è una materia che si studia fin dalle elementari. È prevista anche l’istituzione di un osservatorio a cui partecipa chi si occupa del settore. È fondamentale – ha concluso Muratore – promuovere sul territorio la cultura della prevenzione”.

Anche Gianni Plinio (An) ha espresso soddisfazione: “L’approvazione di questa proposta di legge pone la Liguria all’avanguardia tra le Regioni italiane che contrastano concretamente i fenomeni di usura e indebitamento. Si calcola che ogni anno gli esercenti versino sei miliardi di euro alle organizzazioni mafiose che gestiscono il racket. In Liguria il fenomeno interessa cinquantamila famiglie, per un debito di oltre 10 milioni di euro. Punti significativi della legge rispondono all’appello della consulta nazionale antiusura presieduta da monsignor Alberto Urso, che chiedeva di estendere gli aiuti. Il fondo ligure prevede benefici non solo per gli operatori economici colpiti, ma anche per i cittadini privati che risultino vittime di usura. È miracoloso – ha detto Plinio – che un provvedimento di questo tipo sia stato presentato da un consigliere di opposizione e da uno di maggioranza e che sia approvato con consenso unanime. Spero che serva come sprone per istituire un’autorità nazionale che pianifichi le diverse iniziative di lotta all’usura e sproni le altre Regioni a varare provvedimenti analoghi”.