“Appalti sospetti”, “sprechi”, “apparecchiature sotto utilizzate”. È un quadro a tinte fosche quello che emerge dal dossier su appalti e incarichi d’oro relativi all’ospedale San Carlo di Voltri, redatto dalla Guardia di Finanza per richiesta della Corte dei conti. Non è mio compito, evidentemente, – dichiara Cristina Morelli, consigliere regionale dei Verdi – accertare e stabilire le responsabilità amministrative e – probabilmente – penali in ordine a quanto accertato dai servizi ispettivi. Si tratta comunque di una vicenda emblematica, da cui è doveroso trarre conseguenze politiche. Si ripropone l’urgenza e la necessità di porre mano a una riforma delle procedure di selezione dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, in modo da poter garantire il massimo della trasparenza possibile.

Questa riforma – come ricorda Cristina Morelli – è contenuta all’interno del programma elettorale dei Verdi per le prossime elezioni regionali e si trasformerà in una apposita proposta di legge in caso di rielezione. Nella prossima legislatura presenterò una proposta di legge, che si prefigga di riformare le procedure di selezione e i criteri di scelta dei responsabili delle varie aziende ospedaliere. E’ una proposta che scardina completamente l’attuale meccanismo perverso delle “nomine”, e si propone un meccanismo di selezione dei manager che avrebbe conseguenze positive e benefiche sull’intera struttura di comando delle aziende sanitarie locali e ospedaliere. La sistematica e brutale occupazione da parte dei partiti di qualsiasi posto pubblico nel campo sanitario comporta una situazione insostenibile per i costi e lo sperpero di pubblico denaro; inaccettabile per le disfunzioni che vengono pagate dal cittadino; e ingiusta sotto il profilo etico, se è vero come è vero che, con il sistema attuale, si viene nominati non in base alle capacità manageriali e al merito, ma appartenenza e fedeltà politica.

Come Verdi – conclude Morelli – puntiamo ad esternalizzare l’intera procedura di individuazione dei Direttori Generali delle aziende sanitarie ad una o più società di headhunters (“cacciatori di teste”), scelte tramite bando di gara. Su questo tema il candidato presidente del centro-destra Biasotti ha fatto solo della demagogia con slogan come “fuori la politica dalla sanità” noi non pensiamo invece che la sanità vada governata a esclusiva tutela dei cittadini e dei pazienti e replichiamo al suo slogan con uno che riteniamo più appropriato “fuori i partiti dalla sanità”.