Le Segreterie Regionali Scuola FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal, valutano in maniera preoccupata le indicazioni emerse dalle Conferenze di Servizio organizzate dall’Ufficio Scolastico Regionale sulle questioni inerenti la gestione delle risorse finanziarie alle scuole. In particolare ritengono improponibile l’ipotesi di un utilizzo distorto dalle finalità contrattuali delle risorse accreditate alle istituzioni scolastiche relative al Fondo d’Istituto. Tali risorse, infatti, servono esclusivamente quale compenso per le attività previste dall’art. 86 del CCNL; non sono possibili in alcun modo ipotesi di “distrazione di fondi” per sopperire alla carenza di risorse la cui responsabilità ricade esclusivamente su tagli attuati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Risulterebbe forzoso e illegittimo procedere ad una modifica dei contratti integrativi di istituto allo scopo di “liberare risorse” da utilizzare per scopi diversi dalle finalità per le quali le stesse sono state assegnate. Così come risulterebbe illegittimo prevedere una “distorsione” delle norme contrattuali – ci riferiamo ad esempio all’ipotesi di un diverso utilizzo delle ore conseguenti alla riduzione dell’unità oraria d’insegnamento in contrasto con quanto richiamato dall’art. 28 del CCNL o all’ipotesi di utilizzare le ore di programmazione degli insegnanti della scuola primaria per la copertura di supplenze, anche brevi.

La pesante riduzione delle risorse cui le scuole sono sottoposte non può violare norme e diritti contrattuali soggettivi. Le Segreterie Regionali Scuola confidano nel puntuale rispetto del Contratto di Lavoro da parte di tutti i soggetti, segnalando altresì che eventuali forzature troverebbero ferma risposta anche in sede giuslavorista.

Per quanto riguarda la questione della chiusura delle scuole per sospensione delle attività didattiche, le scriventi Segreterie confermano il profondo rispetto per le scelte attuate dagli Organismi interni alle scuole, organismi peraltro democraticamente eletti e le cui componenti sono rappresentate adeguatamente (personale docente, personale ATA, genitori e, negli Istituti di Secondo Grado, studenti). Senza entrare nel merito sull’opportunità o meno di tali decisioni, si ribadisce la validità di tali delibere che, per essere modificate necessiterebbero di una nuova convocazione degli Organi per illegittimità dell’atto o per impugnativa dello stesso, da parte di soggetti contro interessati. Viceversa, apparirebbe contradditorio che un organismo sconfessi se stesso deliberando diversamente sullo stesso argomento. I documenti inviati dall’Ufficio Scolastico Regionale hanno valore indicativo, rivolgendosi a Dirigenti Scolastici, verso i quali non sussiste alcun rapporto gerarchico; l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche, così come configurata dal DPR 275/99 e la funzione del Dirigente ad esse preposto, è stata assunta anche a livello costituzionale.

Le tematiche poste, carenza di risorse, difficoltà per garantire le supplenze e per la retribuzione dello stesso personale, non possono essere risolte con soluzioni di “arrangiamento”. Le OO.SS. del Comparto Scuola hanno sistematicamente rappresentato le tensioni conseguenti al sistematico impoverimento attuato dal MEF verso le scuole; dimostrare che malgrado queste riduzioni, si riesce a far fronte comunque, significherebbe fornire all’Amministrazione la prova che la strada da essa attuata è corretta.

Le responsabilità non sono imputabili ai Dirigenti Scolastici o al personale che, legittimamente, non accetta di lavorare nel sistematico disagio; sono di chi ha messo la scuola in ginocchio. Ed è solo grazie all’impegno e alla professionalità di tutto il personale se essa non crolla del tutto.

Le Segreterie Regionali, dando seguito al profondo disagio rappresentato dai Dirigenti Scolastici, indiranno a breve un’Assemblea Regionale per individuare adeguate forme di mobilitazione.

* Paola Repetto (FLC Cgil) – Dino Castiglioni (CISL Scuola) – Corrado Artale (UIL Scuola) -Filippo Rubaudo (SNALS Confsal)