Il messaggio sulla salute arriva anche via etere. È la campagna lanciata da Radio Skylab che punta l’attenzione sulle cosiddette “polveri sottili”, quelle che i tecnici chiamano Pm10, riferite agli inquinanti più invisibili che ci intossicano senza che ce ne possiamo neppure accorgere. Un tema tornato ad essere di grande attualità in questo periodo, soprattutto per la Pianura Padana. Ma anche la Liguria non appare esente dal problema. Un migliaio in tutto le adesioni pervenute fino ad oggi.

Lo spot di Skylab è forte e giustamente provocatorio: “Non fumare più … polveri sottili. Aderisci alla nostra iniziativa per la tua salute. Per abbattere gli inquinanti basta lavare tutti i giorni le strade a maggiore traffico veicolare. Noi porteremo la tua firma al tuo Comune di residenza affinché faccia lavare quotidianamente le arterie a maggiore traffico”.

Perché un messaggio martellante sugli inquinanti dell’aria?

“E’ soltanto il primo passo di un nuovo impegno di Skylab sulla qualità della vita di ciascuno di noi – spiega Giuditta Arecco, responsabile dei programmi dell’emittente che ha sede a Varazze ed è diretta dal giornalista Mario Traversi -. Abbiamo iniziato a parlare di polveri sottili, di salute, ma soprattutto di cosa possiamo fare tutti noi per favorire qualche passo in avanti in tema ambientale. Magari cose semplici, senza apparente significato immediato, ma che facciano scoprire in noi tutti un impegno, un comportamento virtuoso che ora non c’è. E su questa linea potremmo proseguire trattando la questione dei rifiuti domestici, ma anche quella spinosa degli sprechi nella borsa della spesa, di luce, acqua e gas. Insomma: l’obiettivo è diventare consumatori e cittadini più consapevoli di quanto non siamo oggi”.

Come è venuta l’idea di cominciare proprio dalle Pm10?

“Per l’estrema attualità dell’argomento e per le scadenze future. L’attualità è data dal dibattito, ossia il grande interesse suscitato, scontri compresi, provocato dai dati forniti l’estate scorsa da Regione, Ist e Arpal sugli inquinanti che respiriamo in provincia di Savona. Ma al di là delle polemiche, ci siamo chiesti quale contributo avremmo potuto dare noi come cittadini e come emittente sul territorio. E così abbiamo messo a punto una campagna di informazione per i nostri ascoltatori e, naturalmente, di stimolo ai Comuni più vicini a noi. Le prime adesioni stanno arrivando sia via Sms al numero 333.8818211 sia al sito www.radioskylab.com e questo ci conferma la grande attenzione della gente sui temi ambientali. Le scadenze future sono rappresentate dalla minore tolleranza delle norme sugli inquinanti alle quali il nostro Paese dovrà dare risposte precise“.

Ma siamo sicuri che sia sufficiente lavare giornalmente le strade per eliminare le polveri sottili? E poi non sarebbe uno spreco di acqua che sta diventando così preziosa?

“Le Pm10 non si abbattono mai completamente – risponde Giuditta Arecco -. Ma le esperienze di alcuni centri del Basso Piemonte come pure della Francia, indicano che gli inquinanti più subdoli dell’aria si possono abbattere, e di molto, proprio lavando quotidianamente le strade. Lo ha dimostrato recentemente il Comune di Alessandria che ha dovuto fronteggiare un autunno a pioggia zero, e lo dicono da anni Parigi e le grandi città transalpine dove questa pratica è ormai consolidata da tempo. E se per Alessandria si è trattato di un episodio sporadico, seppur di emergenza, e i risultati non sono del tutto confrontabili, in Francia le polveri sottili causate dai veicoli, vengono rilevate in misura minima dalle centraline che verificano costantemente la qualità dell’aria. Quindi tanto varrebbe provare anche da noi dove gli ‘sforamenti’ dei valori inquinanti, come dice l’Arpal sempre più frequentemente, cominciano ad essere notevoli. Questo anche perché la legge dice che, invece, dovranno ridursi i picchi annui di inquinanti. Riguardo al possibile spreco di acqua per lavare le strade, direi che si potrebbe impiegare acqua non potabile recuperando tanti scarichi o sorgenti attualmente non utilizzati, e il problema quindi non si porrebbe. E poi penso che gli ‘sprechi’ di acqua da eliminare, siano senz’altro di altro tipo. Quello che non si vede è la volontà di fare qualcosa da parte di chi ha la responsabilità della salute dei cittadini. Ma noi vogliano andare avanti comunque”.