di Fabrizio Pinna – Politica e cultura: un binomio che decisamente non va quasi mai per la maggiore nelle campagne elettorali. In occasione delle regionali liguri, c’è però chi sembra voler rompere un po’ con gli schemi più facili e collaudati della propaganda elettorale e puntare la sua posta anche su questa carta spesso tenuta fuori dal mazzo e accantonata. È il caso, per ora piuttosto isolato, di Nino Miceli, candidato al consiglio regionale del Partito Democratico in cerca di riconferma nel collegio di Savona, il quale – si sa – ha inaugurato giusto domenica un infopoint elettorale ad Albenga in una “sede espositiva” nel centro storico di Albenga, tagliando virtualmente il nastro a una mostra dal titolo “Appartenenze”.

Chiaro il doppio richiamo alla vocazione culturale della città, con il suo patrimonio storico monumentale tra i più preziosi del ponente ligure, così come – segnate simbolicamente nel tracciato dell’esposizione – alle esigenze di adeguate politiche della convivenza e dell’integrazione delle nutrite comunità straniere, questione che anima ad Albenga spesso accese polemiche, talvolta al limite dell’isterismo più che altrove nel ponente. Integrazione che, naturalmente, passa anche attraverso la conoscenza, il confronto, la memoria: la cultura, appunto.

Ma non è stata – evidentemente – una scelta puramente “contestuale” relegata alla realtà ingauna, quella di Nino Miceli; in agenda infatti, per lui, ancora al centro la “cultura” in un informale appuntamento elettorale che si terrà il prossimo venerdì pomeriggio, dalle 17.30, al Raindogs di via Chiodo a Savona. A questo incontro aperto ai simpatizzanti e alla cittadinanza e in particolare indirizzato agli operatori culturali savonesi, sanno presenti anche Fabio Morchio, assessore regionale alla cultura uscente, e l’assessore alla cultura di Savona Ferdinando Molteni. “Miceli potrebbe diventare un punto di riferimento del mondo culturale savonese nel prossimo mandato. È dunque importante conoscerlo e fargli avere spunti e informazioni”, sottolinea d’altra parte lo stesso Molteni in un invito che ha preso a girare in queste ultime ore anche via web, sui sempre più attivi social network.

Trascurata e negletta ancella per i “politici”, la cultura, insomma, almeno nel savonese sembra però iniziare a riguadagnare un po’ del suo appeal anche in campagna elettorale. Anche se, certo, una rondine non fa primavera…