Baldin di Sestri Ponente, La Brinca, di Ne, Il Ristorante Agrodolce di Imperia, Il Ristorante Giappun di Vallecrosia, Paolo e Barbara di Sanremo, L’Arco antico di Savona e Il Ristorante Vescovado di Noli. Sono questi i sette ristoranti che in Liguria hanno aderito quest’anno alle due «Settimane del gusto» organizzate da Slow Food Italia e dall’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, con la promessa di aumentare il numero nelle prossime edizioni. Mai come in questo caso il detto “Pochi Ma Buoni” è comunque stato così azzeccato poiché tra loro c’è riassunta tutta l’eccellenza gastronomica ligure, cantine fornite e dalle etichette importanti, luoghi con vista mozzafiato e atmosfere famigliare.

Crema di zucchette trombette con seppie al nero e scorzette di limoni candite di Flavio del Ristorante Arco Antico, Ravioli di erbette cu tuccu della Famiglia Circella della Trattoria La Brinca, il Sugarello delle barche di Noli con prescinseua e composta di zucca e
zenzero di Giuseppe Ricchebuono del Ristorante il Vescovado, il Brandacujun alla castelluzza dei coniugi Masieri del Ristorante Paolo e Barbara. Abitualmente nei menù di questi sette tra i migliori ristoranti liguri, questi grandi e storici piatti, da lunedì 22 febbraio al 7 marzo saranno proposti alla metà del prezzo normalmente applicato agli under 26 anni.

L’iniziativa Slow Food è stata presentata ufficialmente lunedì scorso a Milano e riguarda oltre 100 locali di alto livello di ogni regione d’Italia: «Le Settimane del Gusto – Sottolinea il presidente di Slow Food Italia Roberto Burdese – sono innanzitutto una grande occasione per i giovani. Per noi l’educazione al gusto si fa in primo luogo in famiglia e nelle mense scolastiche. Ma sarebbe sbagliato trascurare i ristoranti: conoscere l’alta cucina italiana può lasciare il segno sulle scelte alimentari delle generazioni future». Lo conferma Anna Ruini, studentessa dell’Università di Scienze Gastronomiche che con si suoi compagni è stata tra le anime dell’iniziativa: «Pensiamo che queste settimane possano essere un ottimo modo per trasmettere la passione che abbiamo per la gastronomia ai nostri coetanei. E li invitiamo a scambiare idee e commenti con i ristoratori e con noi, sul sito, sulla pagina Facebook dedicata e su Twitter».

«La proposta dei ristoranti sarà cucita su misura per i giovani – puntualizza da parte sua Marco Bolasco, direttore di Slow Food Editore – ed è concepita pensando a questo come a un primo incontro tra i ragazzi e queste realtà, troppo spesso vissute come luoghi difficili da avvicinare e da sperimentare».