Il Congresso delle 3 Condotte Slow Food Savona, Levante Savonese e Noli che si è svolto lunedì ne ha decretato la fusione e ha siglato il passaggio di consegne dopo venti anni di attività del fiduciario della Condotta di Savona Vincenzo Ricotta a Cinzia Pennestri; mantenuta in vita la storica Condotta di Noli guidata da Attilio Olivieri ed eletto un nuovo comitato di Condotta quasi interamente al femminile… per uno Slow Food tinto di rosa.

Vincenzo Ricotta Fiduciario storico della Condotta di Savona cede la carica a Cinzia Pennestri, decretando la fine di un ciclo ventennale, iniziato nel 1990 come condotta 220 a Vado Ligure presso la Fornace di Barbablù e confluita nella già attiva condotta 76 di Savona qualche anno dopo.

Un’ulteriore decisione presa durante il congresso è rappresentata anche dalla fusione delle condotte Savona e Savona Levante che si impegnano a lavorare e portare a termine obiettivi comuni su un territorio che comprende Savona e tutto il Levante Savonese fino ad Arenzano e l’entroterra, allineandosi in questo modo alla volontà di Slow Food Nazionale. Lo scopo e l’obiettivo comune delle due condotte, così come quella di Noli che rimane ancora vitale, data la sua importanza storica, è la valorizzazione del territorio e giocoforza dei principali attori: i produttori… agricoltori e pescatori liguri. L’Associazione deve prendere le distanze da altre associazioni già esistenti fortificando la propria identità di tutela ambientale, del territorio, basata sulla sacralità del cibo, sul rispetto dei produttori e sulla convivialità.

La formazione, la conoscenza del territorio va messa al primo posto esaltando l’importanza del cibo, che sarà la chiave “per riprenderci le nostre vite” – come afferma Carlin petrini nel libro Terra Madre e che dovrà essere il nostro punto di partenza.

La Condotta così formata dovrà diventare comunità del cibo, ogni socio sarà una pedina importante e fondamentale; il distacco tra fiduciario e soci finora avvertito dovrà diminuire sempre più, cercando di riunire tutti i soggetti dal mondo agricolo, a quello scientifico a quelle politico e delle istituzioni. I produttori dei presidi, i pescatori e le istituzioni dovranno collaborare e costruire insieme il concetto di un’economia locale.

Nel suo primo discorso da Fiduciaria, Cinzia Pennestri parla dell’obbligo morale di Slow Food Liguria di strutturarsi in modello di comunità locale e di avere una visione globale, etica ed ecologica del mondo del cibo.