fp – “Insieme per la Sanità del Ponente”: questo lo slogan scelto per la presentazione pubblica ad Albenga dei nuovi accordi stipulati tra l’Als 2 savonese e la Clinica San Michele,  illustrati oggi dal Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, dal Sindaco di Albenga Antonello Tabbò, dalla Direzione Generale ASL 2 Savonese e dalla Direzione Clinica San Michele.

L’accordo – come si legge nei documenti – mette a disposizione dal 1° marzo 2010 fino al 28 febbraio 2013, 3 milioni e mezzo di euro annui (“tetto massimo economico (budget), relativa alle prestazioni”) ripartite in 2.000.000 € per le prestazioni di ricovero riabilitative (“Prestazioni di riabilitazione intensiva in regime di ricovero per pazienti (residenti in Regione Liguria e non) inviati dalle competenti strutture della Asl2 alla Casa di Cura”) e 1.750.000 per “Attività di ricovero per residenti al di fuori della Regione Liguria (induzione mobilità attiva)”, che per il primo anno saranno però ridimensionati a un milione e mezzo.

La Regione Liguria, si legge nell’estratto dell’accordo, “ha tra i propri obiettivi il miglioramento dell’offerta di servizi sanitari ed il contenimento della “mobilità passiva” (fughe di propri assistiti verso strutture sanitarie di altre Regioni) o il bilanciamento della stessa attraverso ‘mobilità attiva’ (attrazione di pazienti residenti in altre Regioni)” e la Clinica San Michele di Albenga nella sua pluriennale collaborazione con la Regione e l’Asl2 Savonese “ha consentito di cogliere al meglio le sinergie derivanti dall’integrazione tra servizio sanitario regionale (pubblico) e servizi assicurati da soggetti privati”.

Da questo le basi del nuovo accordo pluriennale e plurimilionario stipulato che sarà “in grado di implementare l’integrazione con le strutture aziendali interessate, allo scopo di conseguire, da un lato, il miglioramento dell’efficacia ed efficienza della risposta assistenziale alla propria utenza (in particolare per quanto attiene la riabilitazione ortopedica), dall’altro, di indurre e stimolare il fenomeno della mobilità di pazienti provenienti da altre regioni (mobilità attiva) migliorando la capacità di attrazione dell’ASL2”. [fp]