di Pietro Oliva – Nella scorsa settimana sono uscite sui quotidiani locali alcune dichiarazioni relative alla gestione del servizio idrico a Loano che meritano di essere completate e in alcuni casi confutate al fine di fornire un’informazione corretta sul tema. Non corretto è affermare che l’Amministrazione Comunale loanese nulla abbia detto o fatto per tutelare i cittadini.

Fin dal 2005, il Comune di Loano ha approvato un regolamento del servizio di distribuzione dell’acqua potabile che tutela residenti e non, così come gli operatori commerciali. In particolare sono state apportate sostanziali modifiche al sistema di bollettazione, introducendo per tutti gli utenti il sistema del conguaglio ed eliminando la tariffa del minimo impegnato. Grazie a questa scelta si è introdotta una tariffa dell’acqua agevolata per i residenti rapportata al numero dei componenti di ogni famiglia. Ad esempio, una famiglia composta da due persone ha diritto ad avere 108 metri cubi annui di acqua consumata a prezzo agevolato (0,40 € a metro cubo invece di 0,76 €). Se, invece, la famiglia è composta da più di quattro persone ha diritto a 200 metri cubi di acqua a prezzo agevolato. Mi preme precisare che tali agevolazioni non sono contemplate nel sistema di tariffazione a livello nazionale, e che si tratta di una scelta che ha fatto l’Amministrazione a tutela delle famiglie loanesi.

Per i non residenti, invece, c’è stata l’introduzione del conguaglio. Per le attività commerciali, infine, il regolamento sulla tariffazione ha introdotto un particolare sistema di conguaglio che prevede il rimborso di quanto non utilizzato nei trimestri di minimi consumi.

Altro dato non corretto è quello che si riferisce al Cipe e all’incremento tariffario che prevederebbe un tetto massimo del 5 percento. Per verità dei fatti, purtroppo, il Cipe non prevede un aumento massimo del solo 5 per cento, ma consente ulteriori adeguamenti tariffari legati alla produttività ed agli investimenti delle aziende che gestiscono il servizio.

I parametri che condizionano tali aumenti sono il tasso d’inflazione programmata, la variazione di produttività, il rapporto tra investimenti realizzati e investimenti programmati legati da una precisa formula facilmente verificabile.

Ad esempio per quanto concerne gli investimenti realizzati a Loano dal concessionario dal 1992 al 2009, essi ammontano a 9,5 milioni di euro, come risulta da documenti contabili depositati presso la Camera di Commercio di Savona. Va detto, inoltre, che la competenza sulle verifiche tariffarie non spetta al Comune, bensì al Cipe e alla Camera di Commercio, cui abbiamo già chiesto un incontro.

Per quanto, infine, concerne le perdite della rete idrica, concordo con i Consiglieri di minoranza nel dire che l’acqua è un bene prezioso da preservare. Specifico però che l’Amministrazione ha sempre invitato il concessionario a migliorare l’efficienza della rete e delle condotte di adduzione. Esempio recente di questa strategia è la realizzazione di una condotta a perdita zero che parte dai pozzi di Borghetto S.S. e arriva a S. Damiano.

E’ vero che ci sono ancora perdite e che gran parte di queste si possono imputare alla condotta che dalla Val Maremola raggiunge S. Damiano con un non agevole e dispendioso, a livello energetico, percorso collinare. Ma gli interventi su tale condotta, sebbene già progettati e presentati agli organi competenti, non sono ancora stati realizzati in quanto si attendono le autorizzazioni del Comune di Pietra Ligure.

* Pietro Oliva – Assessore al Bilancio del Comune di Loano