Sandro Biasotti ha presentato questa mattina il progetto Good Food

È stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa il progetto “Good Food”, per una distribuzione solidale del cibo preparato da mese, bar e ristoranti, altrimenti destinato a finire nel sacco dell’immondizia. Insieme ai rappresentanti della ristorazione, del mondo della solidarietà e della Qui Foundation, l’onorevole Sandro Biasotti ha presentato un’iniziativa destinata a dare attuazione in maniera organizzata e concreta a quanto già prevede una legge nazionale. «Per molti versi si tratta del classico “uovo di Colombo”: utilizzare il cibo mai consumato, di ottima qualità e destinato al cassonetto dei rifiuti, per offrire pranzo e cena a chi ne ha bisogno – ha spiegato Biasotti – Si tratta, in sintesi, di mettere in pratica le previsioni della legge n. 155 “del buon Samaritano”. Aziende, mense scolastiche, ristoranti, supermercati eccetera, grazie alla norma non sono più responsabili del corretto stato di conservazione, del trasporto, del deposito e infine dell’utilizzo degli alimenti. Oggi le responsabilità sono trasferite alle organizzazioni del volontariato. La legge equipara le onlus ai consumatori finali». Ogni giorno, ristoranti, bar, self-service, mense sono costrette a buttare nella spazzatura cibo buono, sano e invenduto. Si tratta di uno spreco di risorse che grida vendetta, soprattutto in un periodo difficile per le persone come quello attuale. Oggi in tutto il mondo occidentale, la soglia di povertà si è drasticamente abbassata. In attesa che la ripresa economica mondiale torni a farsi sentire, vale la pena di pensare a chi oggi è più debole; alle tante persone che non riescono a mettere insieme pranzo e cena.

Con il progetto organizzato dalla Regione di Sandro Biasotti si possono caricare i costi, sia economici sia normativi (rispetto delle norme Hccp sulla conservazione e trasporto degli alimenti), non sugli esercenti e ristoratori, ma su chi si occupa concretamente di distribuire i cibi. «Saremo noi a occuparci del confezionamento, del trasporto e della somministrazione degli alimenti. Individueremo i locali idonei alla distribuzione alla persone. I costi saranno limitati e per attuare il progetto abbiamo deciso di creare una Fondazione Regionale di Solidarietà. Questa Fondazione si occuperà di coordinare la logistica del ritiro del cibo e della somministrazione degli alimenti nei punti individuati» – ha aggiunto Sandro Biasotti.

L’iniziativa ha avuto l’approvazione di Fepag Ascom: «Il prossimo 8 marzo avremo un direttivo dell’associazione e Goof Food sarà all’ordine del giorno. E’ una bella idea ed è facile da attuare» – ha puntualizzato Giorgio Bove, presidente di Fepag Ascom Genova. «Noi ci occupiamo della questione da tempo, ma con la Regione nelle vesti di capo fila sarà tutto più facile» – è stato l’intervento di Silvia Schivalocchi, responsabile di Qui Foundation, onlus che si occupa di solidarietà dal 2008. «Noi siamo pronti a fare la nostra parte» – ha assicurato Franca Sciaccaluga, responsabile di City Angels. La Regione Liguria punterà sul coinvolgimento delle Camere di Commercio (Genova, Savona, Imperia, Spezia), delle Fondazioni Bancarie (Carige, Carisa, Carispe), di Provincie e Comuni, di soggetti privati. La Regione metterà a bilancio sul proprio capitolo di spesa destinato al sociale un milione di euro all’anno per sostenere l’iniziativa. Per la fase finale della filiera, quella della distribuzione nelle mense, saranno coinvolti i professionisti della solidarietà: Caritas, City Angels, parrocchie, enti no profit.