Sabato 6 marzo alle ore 10, 30, presso i resti archeologici di San Calocero in regione Doria, verrà inaugurato il nuovo percorso didattico allestito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, con il contributo della Fondazione De Mari di Savona e del Comune di Albenga.

L’operazione si configura come l’istituzione di un vero e proprio parco archeologico attrezzato con numerosi pannelli dedicati al monumento e alla città di Albenga, sintetizzati anche in lingua inglese. Una particolare attenzione è stata rivolta ai diversamente abili, attraverso l’apposizione di una targa in braille all’inizio del percorso, con la pianta del sito ed una sintesi degli elementi di rilievo. Inoltre rampe e passerelle a scivolo assicurano la parziale fruizione del sito da parte di eventuali visitatori con difficoltà deambulatorie o persone con passeggini.

I curatori del percorso, Giuseppina Spadea della Soprintendenza Archeologica e Stefano Roascio, collaboratore della stessa Soprintendenza, affermano: “ Si tratta di un momento importante per la città di Albenga in cui, dopo molti anni dedicati a scavare il sito, restaurarlo e studiarne tutti gli aspetti, la città si può riappropriare definitivamente di un bene che, in fondo, le appartiene profondamente. Al San Calocero si è fatta un po’ la storia della ricerca: qui infatti Nino Lamboglia ha messo in pratica già a partire dalla fine degli anni trenta del Novecento le embrionali metodologie dello scavo stratigrafico, poi la Soprintendenza è intervenuta negli anni ottanta attraverso il coinvolgimento di importanti istituzioni di ricerca a livello mondiale quali il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e l’Ecole Française de Rome che, sotto l’attenta guida sul campo di Philippe Pergola, hanno gettato nuova luce sulle antiche vicende della chiesa e del monastero.

Oggi gli studi ci restituiscono un complesso archeologico straordinario, con stratigrafie che partono dal primo secolo d.C. fino al XVI inoltrato e ci permettono di evidenziare la specificità in ambito ligure di una chiesa paleocristiana sorta verosimilmente nel luogo di sepoltura delle venerate spoglie del martire Calocero, ucciso probabilmente agli albori del IV secolo in una delle ultime e più violente persecuzioni anticristiane dell’Occidente”.

La dott. Spadea aggiunge: “Oggi intendiamo presentare un’anteprima dell’area archeologica di S. Calocero; un’anteprima sia perché tanto lavoro resta da fare per garantire una valorizzazione e fruizione che continui nel tempo e che assicuri la corretta conservazione del sito, ma anche nel senso di un primo “assaggio” della ricchezza di un sito che, tra breve, verrà ulteriormente illustrata dalla pubblicazione di una monografia a cui ho lavorato assieme all’aiuto del prof. Pergola e del dott. Roascio e di tante personalità eminenti degli studi e del mondo accademico nazionale chiamate a ragionare, sotto ogni punto di vista, sul San Calocero. Come si vedrà i pannelli hanno privilegiato l’esposizione di numerosi reperti mobili quali ceramiche classiche e medievali, pilastrini ed elementi scultorei che oggi non possono essere direttamente esposti sul sito, ma che auspico verranno raccolti in un nuovo museo archeologico comprensoriale. In attesa di ciò siamo comunque pronti ad allestire una mostra temporanea in città per mostrare tutti assieme i numerosi reperti che ha restituito il sito. Anche lo scavo stratigrafico del complesso non è del tutto concluso e saranno sempre possibili approfondimenti e ampliamenti, comunque oggi, con l’apertura dell’area e tra breve con la presentazione al pubblico del volume di studi, possiamo affermare con soddisfazione che, dopo tanti anni di ricerca, un punto fermo nella conoscenza del San Calocero è stato gettato”.

Il Sindaco di Albenga Antonello Tabbò conclude: “L’inaugurazione del complesso di San Calocero rappresenta la conquista di un ulteriore pezzo di storia, della nostra storia, messa ora a disposizione di tutti, ma soprattutto delle nuove generazioni, dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Per questo ringrazio in particolare la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Liguria che ha dimostrato un grande interessamento verso la nostra Albingaunum, valorizzando un immenso patrimonio culturale, riscoprendo itinerari archeologici straordinari e proponendo, in sinergia con l’Amministrazione Comunale, visite al Palazzo Vecchio del Comune, alla Cattedrale di San Michele, al Battistero, al Museo Navale, al Museo Diocesano, alla Mostra Magiche Trasparenze con il famoso Piatto Blu, all’area archeologica nell’alveo del Centa, alla Chiesa di San Vittore, alla Via Julia, al sito di Lusignano, all’Isola Gallinara, all’Anfiteatro, al Pilone ed ora anche alla necropoli del Monte proprio con la Basilica di San Calocero. Non resta, a ragione, considerando il brillante curriculum della nostra Albingaunum, che celebrare “Albenga Museo a cielo aperto” e capitale della cultura”.