di Francesca Bina – Apprendo con stupore, poiché ho ancora la capacità di stupirmi, che Genova ospiterà il 5 giugno la Giornata Mondiale dell`Ecologia. Mi chiedo come sia possibile che un evento del genere venga celebrato in una città, la nostra, che ospita due aziende petrolchimiche (Carmagnani e Superba), il Porto Petroli, la Centrale Enel, per non parlare dei depositi petroliferi di Fegino e Bolzaneto, depositi container vicino all’abitato di Borzoli.

Ma questo evidentemente non basta, la sindaco Vincenzi ha pensato anche di realizzare, avvalendosi della collaborazione di Renzo Piano, un `museo della rumenta`, dicendosi consapevole di come una iniziativa di questo genere si inserisca nel solco di quei musei a carattere scientifico che, tra divulgazione, cultura e spazi interattivi, riscuotono successo in tutto il mondo.

Dice altresì che il museo : «Intanto deve avere una valenza sociale, quindi prima di tutto sarà un luogo in cui valorizzare la fabbrica del riciclo, illustrare il più possibile concretamente come e perché si debba perseguire il riciclo». Sicuramente una buona pubblicità per chi leggendo il giornale è all`oscuro del fatto che nonostante l`accorato appello rivolto a questa Giunta da comitati e associazioni ambientaliste, appello per un impegno rivolto alla realizzazione di una filiera industriale per la raccolta differenziata finalizzata al riciclo, si sia raggiunta ad oggi una percentuale del 22% , quando a dicembre 2009 avremmo dovuto essere al 50%. Da ciò emerge l`evidenza di una totale mancanza di volontà da parte dell`amministrazione e di amiu di perseguire tale scopo.

Ma non basta neanche questo, perché lunedì 22 marzo ore 11 presso il Salone di rappresentanza a Tursi (via Garibaldi 9) a dimostrazione di quanto questa giunta tenga alla realizzazione di una seria raccolta differenziata sarà presentato in anteprima, il piano di fattibilità della costruzione dell’impianto di trattamento finale a Scarpino. Un impianto che, nonostante abbia cambiato nome – da inceneritore a gassificatore – è una tecnologia che va superata per le devastanti conseguenze che porta sull’ambiente e sulla salute umana.

Trovo assurdo parlare di impianto finale di un ciclo senza neanche averlo iniziato! In particolare visto che parliamo del nostro territorio vorrei ricordare che un impianto simile a scarpino porterebbe nel terreno circostante più di duecento veleni che entrerebbero così nel nostro ciclo alimentare, e non ultimo inquinerebbero le falde acquifere del Gorzente e della Busalletta che riforniscono gli acquedotti de Ferrari e Nicolay.

Ritengo quindi che la via da seguire sia solo una: quella di un REALE potenziamento della raccolta differenziata. Una strada che necessita di una “nuova cultura” , una cultura che veda il rifiuto come una risorsa rispettosa dell’ambiente, non perché recupera calore, ma perché fa diminuire il bisogno di materie prime,rallentando così il continuo sfruttamento del pianeta.

Chiediamo ai nostri amministratori quindi una politica dei rifiuti al passo con i tempi! Ci vediamo lunedì 22 a palazzo Tursi, presso il salone di rappresentanza, affinché tutti abbiano la possibilità di partecipare e non solo di sentir-sela raccontare..

* Francesca Bina, candidata dei Verdi nella Provincia di Genova