di Pietro Parodi – In una soleggiata giornata, mi accingo a fare un sopralluogo presso lo stadio comunale di Albenga per verificare quanto mi era già stato anticipato da abitudinari frequentatori. Con mio stupore mi accorgo che quanto mi era stato anticipato, corrisponde alla verità.

Appena arrivato trovo che la cabina, con all’interno i contatori dell’acqua e del gas, non è chiusa a chiave, e chiunque potrebbe chiuderli o manometterli, subito sopra la prima scalinata vedo la porta della centrale termica e, anche questa, tranquillamente aperta, dandomi la possibilità di accedere all’interno e poter vedere che tutto è in funzione, esco non senza prima aver notato un estintore pronto ad essere asportato da chiunque.

Salito sulla terrazza retrostante le tribune, per capirci la terrazza di accesso all’ingresso principale, oltre a notare ancora la presenza delle transenne che delimitano una zona danneggiata del parapetto (che oltretutto, in parte realizzato, a mio avviso, con tecniche troppo minimaliste) arrivo alla porta di accesso e, anche questa, senza chiusura.

Entrato nello stadio, chiedo permesso senza però avere alcuna risposta, mi faccio un tranquillo giro sulla tribuna, scendendo poi nell’area riservata agli spogliatoi, senza troppo meravigliarmi (visto quanto sino ad ora mi è accaduto) trovo gli spogliatoi aperti, con tutte (o quasi) le luci accese, senza presenza di anima viva, li con stupore vedo un grosso quadro elettrico con sopra di esso i segni di abbondanti infiltrazioni di acqua (forse sarebbe il caso di mettere presto mano a tale situazione) percorro il corridoio principale, osservando il soffitto e tutti i segni di infiltrazioni d’acqua, sino a quando trovo una porta di uno degli spogliatoi aperti, anche qui libero di girovagare al suo interno, trovando ovunque segni di umidità e sporcizia, ma è soprattutto il pavimento che mi colpisce (come si fanno a cambiare e fare la doccia questi poveri ragazzi).

Proseguo nel mio vagare, entro in un altro spogliatoio, anche questo aperto, trovando già quanto precedentemente visto nell’altro e in più vedendo una “artigianale” panchina fatta di mattoni di cemento e assi di legno.

A questo punto penso, bè ho già visto abbastanza ed uscendo noto che nella parte sottostante le tribune, quella per capirci prevista a parcheggio, un deposito di vecchi mobili, pneumatici ed altro, oltre a condizioni igieniche da terzo mondo.

Credendo di aver già visto abbastanza esco per riprendere la macchina e noto quello che dovrebbe essere un campetto per allenamento, totalmente abbandonato, fatto oltretutto con materiale non proprio idoneo ad un campo da calcio, cioè con grossi massi presenti, oltre ad erbacce e una panchina abbandonata.

Chiedendo un po in giro mi viene detto che quelle condizioni sono oramai una abitudine, per di più che l’impianto di riscaldamento per gli spogliatoi non è funzionante, in quanto, non appena viene acceso diversi locali si allagano quindi non viene mai usato (ecco perche la presenza di stufette elettriche aggiuntive viste negli spogliatoi) e il campetto lasciato in abbandono pare sia costato diecimila euro.

Questo è quanto ho potuto verificare di persona, senza dover forzare nessuna porta e senza avere la possibilità di incontrare anima viva, oltretutto so che dovrebbe “risiedere” li, all’interno del complesso sportivo, un “manutentore”, ma cosa di preciso faccia non si sa, viste le penose condizioni del complesso!

Mi viene da chiedere, oltre alla mancanza di igiene, sicurezza e manutenzione, ma se persone con cattive intenzioni vi accedessero??

* Pietro Parodi – Candidato Consigliere lista Pdl per Rosy Guarnieri Sindaco