Dopo la decisione del Consiglio Superiore di Sanità che ha stabilito che la pillola RU486 dovrà essere somministrata esclusivamente in regime di ricovero ordinario, Cristina Morelli (capolista dei Lista Verdi a Genova) ha dichiarato:

“In nessun altro Paese dove la RU486 è legale è previsto il ricovero delle donne in ospedale. Ciò detto, ricordo, non dispiaccia alla sottosegretaria Roccella, che l’ospedale non è un carcere; la donna che, una volta assunta la prima pillola abortiva, vorrà andarsene a casa potrà farlo (dopo aver firmato il foglio di dimissioni) per poi tornare in ospedale dopo 24-36 ore per assumere la seconda

pillola.

Al di là delle scartoffie romane, sarà, come sempre, il rapporto medico-paziente a regolare i singoli casi; alcune volte sarà opportuno il ricovero, altre volte sarà sufficiente assicurare alla donna la possibilità di essere assistita tempestivamente, in caso di complicazioni.

Dopo l’ennesimo documento prodotto sulla vicenda, una domanda è d’obbligo: è finalmente venuto il momento in cui la pillola RU486 può arrivare in tutti gli ospedali italiani, Liguria compresa? Ricordiamo che il farmaco è legale dal 10 dicembre scorso: occorrerà attendere il pesce d’aprile?”