Si è svolto oggi il primo dei tavoli anticrisi convocati dalla Provincia di Savona. Rivolto non soltanto alle sigle sindacali ma a tutte le realtà produttive.

“Abbiamo convocato questa riunione – ha detto l’Assessore Paolo Marson – perché ci troviamo di fronte ad un dato generale, a livello occupazionale, della provincia di Savona che segna un miglioramento rispetto al 2009, ma anche in presenza di segnalazioni di situazioni di crisi – invero in atto da tempo e fino ad ora non affrontate adeguatamente – legate ad alcuni comparti, ad esempio quello metalmeccanico, ed ad alcune zone, ad esempio quella vadese. Abbiamo, quindi, deciso di ‘istituzionalizzare’ una sorta di osservatorio periodico di queste problematiche, che coinvolga tutti i soggetti di rilievo economico della provincia (organizzazioni sindacali, datoriali e operatori di rilievo).

Con una precisazione: l’osservatorio non nasce semplicemente come luogo in cui gli attori si facciano latori di problematiche, bensì come strumento di coordinamento di meccanismi virtuosi atti a trasferire le informazioni e i dati della domanda e dell’offerta di lavoro o delle situazioni di crisi e delle occasioni occupazionali o di sviluppo economico che permetta di correggere le situazioni di crisi incipienti e beneficiare di quelle di sviluppo nascenti prima che le persone ne abbiano a patire le conseguenze.

Non vogliamo un tavolo di mera “discussione” e “confronto” politico utile solo alla rassicurazione delle preoccupazioni delle persone, ma uno strumento dinamico, efficace e operativo di analisi e di possibile risoluzione di problemi produttivi ed occupazionali ove gli attori reali (imprese e lavoratori) portino il loro contributo e assumano le loro responsabilità.

È, infatti, necessario pensare maggiormente ai problemi nella loro concretezza ed ai bisogni degli individui. L’area vadese, da cui emergono situazioni di difficoltà economico/industriale, è la stessa area su cui insistono progetti e opere di straordinaria importanza e valore occupazionale come la Piattaforma Maersk o il nuovo insediamento Nordiconad o il progetto di riqualificazione ambientale e potenziamento della centrale. Abbandonare gli slogan e valutare i progetti nello specifico della loro reale utilità, infatti, è l’unico modo per superare una situazione di crisi che si protrae, ormai da tempo, in tutto il Paese.

Conclusi gli iter istituzionali di compatibilità ambientale, progetti come la Piattaforma Maersk devono potersi sganciare da tutte le polemiche, che non sono solo inutili ma anche dannose, per essere valutati misurandone i reali effetti positivi di ricaduta economico/occupazione che genereranno sul territorio”.