di Matteo Ciangherotti – Nasce anche a Savona il Comitato Promotore per la campagna referendaria contro la privatizzazione dell’acqua. A partire dal prossimo 24 aprile, nelle principale piazze di Savona e provincia, partirà la raccolta delle firme per promuovere il referendum. L’iniziativa nazionale si rivolge al decreto del ministro Ronchi che, con l’articolo 15 del 2009, ha avviato un processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali: dismissione della proprietà pubblica e delle relative infrastrutture; un vero e proprio percorso di smantellamento del ruolo del soggetto pubblico. Sono ancora pochi i comuni “privatizzati” ma gli esempi non sono certamente positivi. A Latina e provincia l’acqua è stata affidata alla Spa Acqualatina che gestisce il servizio idrico di 38 comuni del Lazio meridionale. Acqualatina è al 51% di proprietà dei vari comuni della provincia e al 49% del gruppo Veolia, società francese che si occupa di servizi ambientali, tra cui acqua e rifiuti. L’esperienza di Acqualatina è, al momento, fallimentare. La società ha riportato condanne per danneggiamento ambientale e per danni alla collettività e perdite dal punto di vista economico. Inoltre non è sufficientemente trasparente: non pubblica, infatti, né bilanci sociali né bilanci ambientali.

Molti comuni italiani hanno adottato provvedimenti e delibere contro la privatizzazione dell’acqua e in Puglia l’acquedotto, Spa della regione, si avvia a tornare in mano pubblica, dopo un percorso comune dei cittadini, dei movimenti in favore dell’acqua pubblica e del governo regionale.

Del Comitato territoriale savonese fanno parte numerose associazioni, gruppi organizzati di cittadini e liste civiche. L’obbiettivo è raccogliere 5000 firme, una parte delle 700mila necessarie a presentare il referendum a livello nazionale. L’inizio della campagna, che si concluderà a luglio, sarà, appunto, il 24 aprile.