RU486, Morelli (Verdi): “per logiche di coalizione ci rimettono le donne”

In vista della decisione che si annuncia da parte della Regione Liguria che stabilisce che la pillola RU486 dovrà essere somministrata esclusivamente in regime di ricovero ordinario, Cristina Morelli, Presidente dei Verdi della Liguria ha dichiarato: “In nessun altro Paese dove la RU486 è legale è previsto il ricovero delle donne in ospedale. Ciò detto, ricordiamo, non dispiaccia alla nuova maggioranza, che l’ospedale non è un carcere; la donna che, una volta assunta la prima pillola abortiva, vorrà andarsene a casa potrà farlo (dopo aver firmato il foglio di dimissioni) per poi tornare in ospedale dopo 24-36 ore per assumere la seconda pillola.

Al di là delle scartoffie romane, sarà, come sempre, il rapporto medico-paziente a regolare i singoli casi; alcune volte sarà opportuno il ricovero, altre volte sarà sufficiente assicurare alla donna la possibilità di essere assistita tempestivamente, in caso di complicazioni.

A chi continua a parlare di ricovero dico che solo chi è preso da furore ideologico e non conosce la materia può pensare che la donna resterà in ospedale, come fosse in galera, senza alcuna esigenza clinica. E’ ovvio che l’intervento abortivo si svolgerà in ospedale secondo quanto previsto dalla 194, tenendo presente che l’articolo 8 prevede il ricovero solo “se necessario”. Qualunque circolare regionale non può sostituirsi alla 194. Introdurre la RU486 significa rispettare la 194, le donne ed il lavoro di chi si fa carico della sua applicazione.

Spiace che per bieche logiche di scontri interni alla coalizione si giochi sulla pelle e sulla sofferenza delle donne che ancora una volta rischiano di trovare una via d’uscita solo attraverso il cosiddetto “turismo sanitario”.