Domenica 11 aprile, dalle ore 10,15 alle ore 12 ca. presso la Certosa di Santa Maria di Loreto a Savona si terrà Piccolo raduno di auto d’epoca (a cura dell’Arch. S. Scarcella). Il programma prevede dalle ore 9,30 alle ore 10,15 raduno delle autovetture invitate nel piazzale della Chiesa, ore. 10,15- 10,30 ca. benedizione delle vetture presenti da parte del Can. Don Bottero e a seguire l’illustrazione della Certosa di S. Maria di Loreto a cura della Dr.ssa Silvia Bottaro; intorno alle 11,15 ca. brindisi in amicizia con gli Intervenuti.

La Certosa di Santa Maria di Loreto di Savona (via Loreto Nuova, 15 Savona) – ricorda L’Associazione “R. Aiolfi” – è, ancora oggi, un luogo incantevole per paesaggio, storia ed è stata inserita nel 1985 dalla Regione Liguria e dal Comune di Savona nei così detti “Itinerari Rovereschi”. Vale la pena in primavera di raggiungerla con una passeggiata e da lì ammirare uno scorcio di Savona ricco di suggestioni, di colori. Il complesso monastico, che dipendeva fin dalle sue origini, dalla comunità ligure di S. Bartolomeo di Genova Rivarolo, ebbe il suo migliore momento fino ai primi decenni del secolo XVI, forse per l’impulso dato alle comunità religiose dai Papi Della Rovere. La sua vitalità è sottolineata anche dal fatto che lo storico savonese Giovanni Vincenzo Verzellino la scelse per collocare nelle chiesa il proprio sepolcro, la cui cappella venne eretta postuma dalla moglie Geronima Grossi, nel 1638. L’antica chiesa era più ampia dell’attuale, forse aveva tre navate. Oggi è ancora visibile sul fianco nord (ormai un rudere) i resti di quella primitiva. Dopo il 1625 avvenne l’opera di ricostruzione della Chiesa nelle forme attuali, altri lavori sono documentati da iscrizioni interne nel 1666 e nel 1745 va assegnata la decorazione interna. Interessante ancora oggi appare, sebbene nei secoli siano state apportate numerose trasformazioni, la disposizione degli ambienti del monastero, risalenti alla più antica fase costitutiva della Certosa. I due chiostri previsti sono sovrapposti ed affacciano nello stesso cortile, non hanno i quattro lati porticati, ma solo dal lato sud che segue la presenza delle celle dei monaci. Le antiche celle sono in numero di quattro e leggibili dall’esterno. Gli ambienti a fianco della Chiesa sono riconducibili come fattura al tardo Quattrocento, ciò è evidente dai serravolta circolari in ardesia dipinta contornati da una cornice a cordone, assai presenti nelle coeve costruzioni religiose.

La soppressione napoleonica della Certosa defraudò il suo importante patrimonio di opere d’arte che, pur non eguagliando in numero quello presente in San Giacomo, costituisce, tuttavia, una preziosa testimonianza, del rinnovamento culturale e religioso fiorito a Savona grazie ai Della Rovere. Le ricche Famiglie savonesi l’avevano scelta, come per il San Giacomo, quale luogo per stabilirvi le proprie cappelle sepolcrali. Si deve al genovese Manfredo De Fornari la committenza del polittico “Madonna col Bambino e Santi” di Vincenzo Foppa del 1489, opera oggi depositata nella Civica Pinacoteca di Savona.

L’Associazione “R. Aiolfi” di Savona da alcuni anni s’impegna far conoscere meglio la storia di questo angolo storico, artistico e di fede di Savona con iniziative rivolte alla sua valorizzazione e tutela, infatti l’impegno è rivolto, anche, al restauro di alcune preziose tele inserite nell’attuale Chiesa. E’ stato restaurato il quadro con l’iconografia particolare di San Michele Arcangelo (la stessa iconografia è presente al Museo di Cordoba in una tela di Cristobal Vela Cobo, opera che si andrà a visionare con la gita del 6-14 maggio 2010 in Spagna). Ora l’interesse è rivolto alla pala d’altare della Cappella ove è sepolto lo storico Verzellino, con la raffigurazione S. Teodoro e S. Carlo Borromeo in preghiera, opera bisognosa di un urgente intervento di restauro e per la quale stiamo raccogliendo i fondi necessari.

Il piccolo raduno di auto d’epoca, curato dall’Arch. Sergio Scarcella e dai suoi Collaboratori ed Amici della Certosa di Loreto, ha lo scopo, anche, di sensibilizzare il più vasto Pubblico sull’importanza di questa antica costruzione religiosa e di far conoscere, pure, l’operato silenzioso e operoso delle Suore dell’Opera di Santa Teresa del Bambino Gesù che per decenni hanno gestito il “Nido di Rondini”di Savona, dove tante generazioni di fanciulli sono state accudite con grande dedizione ed amore.