di Fabrizio Fasciolo e Pino Cerminara – Riuscire a conciliare in modo serio le esigenze della vita notturna, con quelle delle regole e della tranquillità delle persone. È questa l’unica possibilità a disposizione dell’industria dell’ospitalità ligure e savonese di fronte alle continue voci che in questo periodo si rincorrono tra annunci di limitazioni, stop e demonizzazioni di chi vuole soltanto divertirsi. Se il problema è provocato da pochi scalmanati, o da soliti noti teppisti che si annidano tra la folla, non vorremmo che per il 2010 nei diversi centri costieri savonesi si imboccasse ancora una volta la strada della “Riviera dei divieti” o, peggio, quella dell’assoluto “coprifuoco” per tacitare le coscienze di scarsa memoria, severe a parole ma poco lungimiranti nei confronti di chi lavora nel turismo, oltre che per chi desidera soltanto qualche ora di distrazione, rispettando gli altri.

La deriva di malinteso rigore imposta da alcune Civiche Amministrazioni per tentare un approccio a una questione mai affrontata e risolta sul nostro territorio, consente a Federalberghi e alla Federazione Pubblici esercizi di Savona alcune riflessioni maturate già negli anni di maggiore flusso turistico.

REPRESSIONE. Le questioni di ordine pubblico, se vengono rilevate dalle Autorità, debbono avere una risposta sul piano di una più attenta vigilanza e rigida repressione in base alle responsabilità personali. Due esempi concreti: se gli episodi di disturbo sono accertate in una determinata zona, si facciano controlli per farli cessare senza eccezioni; e ancora: nel caso in cui nel tragitto tra una sala da ballo e la stazione ferroviaria si verificano ogni sabato notte atti di vandalismo o teppismo, si intervenga con mano sicura contro gli autori così prevedibili e diseducativi verso tutti. Il riferimento è anche alle Civiche Amministrazioni che hanno la possibilità di impiegare la Polizia Locale.

ECONOMIA. Ogni passo indietro nell’accoglienza – dall’hotel al dopo-albergo, dal commercio alla spiaggia – è destinato ad avere pesanti ripercussioni sull’economia dell’ospitalità della nostra provincia. Se si è d’accordo con questo principio, è necessario che ogni Amministrazione Comunale savonese faccia le proprie scelte sul piano della tutela del divertimento, oltre che della vigilanza sulla correttezza commerciale e della salvaguardia dell’ordine pubblico e del rispetto del riposo delle persone. Spegnere semplicemente e ciecamente anche uno solo di questi elementi fondamentali della vita sociale, significa soltanto provocare disastri all’unica economia sostenibile che ancora porta valore aggiunto alle casse pubbliche e private di enti Locali e Aziende. Diversamente, si provocherà tra l’altro un pericoloso pendolarismo – soprattutto in estate – lungo le strade della Riviera da parte di chi si sente costretto a spostarsi, anche per diversi chilometri, pur di trovare meno divieti e limitazioni nel proprio tempo libero. Ciò, oltretutto, con un grave danno di immagine generale del Savonese, tra palesi disparità e pericolose incongruenze che non faranno altro che allontanare presenze della nostra costa.

MOVIDA. Divertirsi in modo corretto non è da demonizzare. Spesso questo è un criterio ignorato dagli osservatori e civici amministratori di questo periodo che anticipa l’estate 2010. E, di conseguenza, chi segue questa linea senza eccezioni, non deve essere messo nelle condizioni di pagare per una minoranza che non è d’accordo. E ogni restrizione, dalla più legittima a quella più miope, rivolta al popolo della notte, è destinata a ripercuotersi pesantemente e drasticamente sul tessuto commerciale e su chi sul divertimento estivo vive e lavora con grande spirito di sacrificio.

C’è da aggiungere che quando la provincia di Savona era leader nelle presenze-vacanze, il turista veniva in liguria per mare, divertimento, e la possibilità di fare incontri. Dunque, non si può immaginare una vacanza avulsa da un dopo-albergo, non fracassone e disordinato. Una delle lamentele principali dei nostri ospiti è la carenza di scelta del divertimento serale: fermo restando che non abbiamo la cultura trasgressiva della Francia o della Spagna, non possiamo tuttavia limitare la libertà delle persone che durante le vacanze vogliono uscire ogni sera e dimenticare i propri orari e la routine.

In Costa Azzurra, gli orari notturni sono stati portati alle 7 del mattino, perchè, fatte le dovute proporzioni hanno capito l’importanza del divertimento per il turista. In un articolo di Nice Matin sull’argomento, c’è tuttavia da notare che i francesi considerano “concorrenti” la Costa Brava, Ibiza, e pure Marakkesh, ma non la Riviera Ligure. E questo dovrebbe farci riflettere. Tutti.

* Fabrizio Fasciolo – Presidente Fipe Provincia Savona; ** Pino Cerminara – Presidente Federalberghi Provincia Savona