Nel corso del 2009, per volontà ed iniziativa dell’Associazione Rossini di Quiliano e della Biblioteca Mediateca del Comune di Finale Ligure, si è costituito il Comitato “Omaggio a Giuseppe Manzino”, per ricordare nell’ottantesimo anniversario della nascita l’illustre musicista savonese, scomparso nel 1992.

Giovedì 15 aprile, alle 21, il Comitato proporrà all’Auditorium di Santa Caterina in Finalborgo la prima rappresentazione assoluta in forma di concerto dell’opera “Binario”, composta da Manzino su testo del poeta futurista Farfa. A presentarla saranno Gabriella Locatelli (soprano), Mattia Pelosi (tenore), Carlo De Bortoli (basso), Jacopo Marchisio (attore) e Giuseppe Giusta (pianoforte). L’introduzione all’ascolto sarà curata da Pier Luigi Ferro.

Sarà anche presentato, con gli interventi musicali di Pino Briasco (chitarra), Valentina Facelli (pianoforte) e Michele Menardi Noguera (flauto traverso), un doppio CD con musiche cameristiche di Manzino, realizzato dal Comitato. L’ingresso alla serata è libero.

Binario è un’opera in un atto composta nel 1957 da Giuseppe Manzino su libretto di Farfa (1952/53). A sollecitare l’attenzione su di essa concorrono diversi fattori: accanto alla qualità della scrittura musicale, suscitano interesse la presenza, in veste di librettista, di una figura di artista in senso lato qual è quella di Farfa (pseudonimo di Vittorio Osvaldo Tommasini), noto al mondo della cultura per il suo ruolo di primo piano all’interno della stagione del Futurismo e inoltre, sempre sul versante del testo, la scelta di un soggetto per più versi significativo, a partire dalle sorprendenti assonanze con tematiche oggi particolarmente sentite e dibattute. Protagonista della vicenda rappresentata, collocata negli anni Cinquanta del secolo scorso, è infatti il mondo del lavoro e in particolare le condizioni di vita di un gruppo di operai del settore metallurgico, testimoni, nel finale, di una sciagura che coinvolgerà uno di loro, il giovane Corrado, e la sua fidanzata, personaggi nelle mani di un destino dai tratti insieme tragici e spettacolari, immersi in un clima sonoro teso e contrastato.

Interamente orchestrata, l’opera, che non è mai stata eseguita, prevede sotto il profilo vocale la partecipazione di cinque solisti, alcuni dei quali impiegati in più ruoli, e di un coro. Binario è stato altresì oggetto di un’accurata trascrizione pianistica a firma dell’autore stesso, operazione che consente oggi di proporlo integralmente all’attenzione del pubblico in una versione scenica del tutto autentica musicalmente benché ridotta sotto il profilo dell’organico strumentale.

Nella sezione musicale di conservazione della Biblioteca Mediateca Finalese è conservata la biblioteca musicale del Maestro Manzino per gentile donazione degli eredi. Le iniziative del Comitato proseguiranno il 22 aprile al Teatro nuovo di Valleggia con un concerto dei pianisti Franco Giacosa e Giuseppe Giusta, che eseguiranno musiche per due pianoforti e per pianoforte a quattro mani di Giuseppe Manzino.

Giuseppe Manzino nacque a Savona il 23 settembre 1929. Iniziò da giovanissimo lo studio della musica sotto la guida del padre Giovanni, diplomandosi in Pianoforte al Conservatorio di Torino nel 1950. Frequentò inoltre l’Istituto Magistrale e, appena conseguita l’abilitazione, ebbe un incontro col M.° Virgilio Mortari (molto amico del padre) il quale, ascoltati alcuni suoi brani pianistici, lo consigliò a studiare, senza indugi, la composizione. Iscrittosi all’allora Istituto Musicale Pareggiato “N. Paganini” di Genova, studiò sotto la guida di Mario Barbieri diplomandosi in Composizione nel 1953. L’anno seguente studiò Strumentazione per Banda col M.° Giustino Di Marino di Genova, diplomandosi in tale disciplina a Torino.

Nel 1955 conseguì l’abilitazione all’insegnamento di Musica e Canto. Nello stesso anno fondò a Savona il Liceo Musicale Autorizzato “F. Cilea” assumendone la direzione e gli insegnamenti di Composizione, Pianoforte, Armonia e Storia della Musica. Per nove anni insegnò anche nelle Scuole Medie Statali di Savona, ma, nonostante la nomina in ruolo, prima nella Scuola Media “G. Chiabrera” di Savona, poi negli Istituti Magistrali di Sassari e di Massa Carrara, preferì dedicarsi completamente al Liceo Musicale e alla composizione.

Nel 1968 il Consiglio di Amministrazione del Liceo Musicale, in accordo con il prefetto di Savona, gli offrì una medaglia d’oro come riconoscimento della sua attività e per premiare tutti gli sforzi fatti per la divulgazione dell’arte musicale nella sua città. Nell’anno scolastico 1977-78 si dimise dal Liceo Musicale, avendo ottenuto l’incarico di insegnamento di Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova.

Accanto al costante impegno didattico si occupò anche di critica musicale. Questa attività nacque negli anni ’70, quando fu chiamato dal Comune di Savona a tenere annualmente cicli di conversazioni illustrative su audizioni discografiche di musiche di ogni epoca, cicli che ottennero sempre larga partecipazione di pubblico. Iniziative analoghe si svolsero anche nei Comuni di Vado Ligure e di Alassio.

Nel 1962 fondò la sezione savonese della “Gioventù Musicale”; in seguito partecipò con un gruppo di appassionati alla fondazione dell’Associazione Musicale Antichi Organi Italiani (1973). Inoltre, per alcuni anni fu segretario, per la provincia di Savona, dell’AMBIMA e fece parte del comitato provinciale per l’istruzione popolare interessandosi ai corsi di Orientamento Musicale (bandistici e corali) istituiti dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Svolse saltuariamente anche attività concertistica come solista (soprattutto come organista) ed in formazioni cameristiche, ma è alla composizione che si dedicò maggiormente ottenendo riconoscimenti e premi in concorsi nazionali. Scrisse musica strumentale, vocale, da camera, sinfonica (tra cui un Trittico savonese, 1976) ed anche un’opera lirica in un atto (Binario, 1957) su libretto del poeta-pittore futurista Vittorio Tommasini (Farfa). La sua Sonata (I) per organo fu segnalata con medaglia d’oro al XVIII Concorso Internazionale di Composizione “G.B. Viotti” di Vercelli nel 1967, mentre il Corale variato per organo fu premiato al primo concorso “V. Carrara” nel 1969. Molti dei suoi lavori sono stati eseguiti, oltre che in varie città italiane, negli Stati Uniti, in America latina, Svizzera, Germania, Ungheria, Svezia, alla Radio spagnola e alla Radio italiana. Sue composizioni sono state pubblicate dalle case editrici Ricordi, Carrara, Carisch, Edipan, Bèrben e Forberg, ma gran parte della sua produzione è uscita (o è in corso di pubblicazione) presso le edizioni Ut Orpheus di Bologna. Morì a Savona il 4 luglio 1992.