Dopo le contestazioni dei sindaci lombardi di alcuni giorni fa, quelle dei sindaci liguri del 2009 e di quelli piemontesi del 2009, il Sindaco di Andora, Franco Floris torna a parlare di Patto di stabilità.

“Nonostante le proteste dei colleghi sindaci e le numerose iniziative dell’ANCI , per l’ennesima volta si evidenziano le difficoltà dei Comuni nel rispetto del patto.

Va sottolineato tra l’altro, che le istituzioni si muovono in maniera disordinata e disgiunta poiché manca totalmente la visione comune del problema Paese.

Nel frattempo, aggiunge Floris, il debito pubblico aumenta, mentre le risorse diminuiscono proporzionalmente. Questo oltretutto vale per tutti, dalla Corte dei Conti, alla Magistratura fino appunto ai Comuni. Continuano a mancarci i denari da stornare a seguito dell’eliminazione dell’ICI sulla prima casa e contemporaneamente ci stanno trasferendo nuove funzioni senza tuttavia prevedere le risorse economiche necessarie o la possibilità di assumere personale.

In questi giorni ho sentito parlare molto di demanio e di “federalismo demaniale”. Vorrei fare notare, continua il Sindaco, che a fronte di una entrata di circa novanta milioni di euro, ottanta vanno allo stato e dieci alle regioni mentre ai Comuni viene assegnato solo l’onere delle funzioni. Per quello che riguarda invece il patrimonio disponibile dello Stato, ne beneficeranno soltanto 200 comuni. E cosa ne sarà di tutti gli altri?

Sottolineo inoltre che i Comuni stanno utilizzando in modo obbligatorio la dismissione patrimoniale, un sistema che sta creando parecchie problematiche.

Le alienazioni appetibili sono finite ed il patrimonio è generalmente a termine. Nel caso di Andora, ad esempio questo sistema ci sta creando grossi problemi operativi visto che il patrimonio è quasi tutto da sistemare burocraticamente, obbligandoci spesso ad usare vie legali. Questo sistema rimane comunque una soluzione estemporanea e non si possono basare i bilanci e la programmazione dei Comuni su delle dismissioni che sono utilizzabili una tantum.

Penso sia quindi giusto, conclude infine Floris, chiedere un fondo perequitario per tutti oltre alla possibilità di utilizzare le risorse di cassa subito spendibili”.