di Fabrizio Pinna – Inaugurato dopo il restauro a fine settembre del 2007, il trecentesco Palazzo Scotto Niccolari  (PSN) di via Medaglie d’Oro, sede di corsi, mostre, convegni, incontri, conferenze, è diventato ad Albenga in questi ultimi anni una delle realtà private più attive. “Questo palazzo fa parte della storia di Albenga e con il restauro e la fruibilità dei suoi spazi vogliamo contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale della città e del centro storico che è uno dei suoi cardini, il quale ha bisogno per la sua crescita e promozione di trovare forme di collaborazione tra pubblico e privato”: così si espresse il proprietario Antonio Parodi durante l’inaugurazione due anni e mezzo fa. Di una particolare e suggestiva mostra oggi in corso e di questi obiettivi, abbiamo parlato con l’amministratore di Palazzo Scotto Niccolari, Diego Delfino, il quale si occupa anche della programmazione e “gestione” degli eventi.

D.: Come procede l’“agenda” di Palazzo Scotto Niccolari?

R.: Decisamente bene; praticamente adesso per circa una novantina di giorni l’anno lo affittiamo per un corso di formazione per fisioterapisti professionisti gestito dalla Promomed; invece in altre occasioni lo spazio è a disposizione per mostre, convegni, incontri o anche solo per matrimoni o eventi sociali speciali. Palazzo Scotto Niccolari è una struttura versatile e molto valida grazie agli spazi interni di circa 400 mq al chiuso e delle sue due ampie terrazze; tra l’altro una di esse è la più alta del centro storico, con vista panoramica su Viale Martiri. Il Palazzo è di proprietà privata, della famiglia Parodi, ma nel tempo stiamo cercando di costruire e di avere rapporti con altre realtà anche pubbliche, come la Palazzo Oddo, per cercare di creare un piccolo polo di natura anche culturale.

D.: In questo momento state ospitando una mostra un po’ particolare…

R.: Sì; la mostra ora in corso si chiama ArteinFomazione; Palazzo Scotto Niccolari è stato felice di avere la collaborazione con l’Università di Genova, tramite la Facoltà di Scienze della Formazione. Attraverso questa attività si preparano gli studenti a curare le mostre in tutti i suoi aspetti, sia artistici sia anche organizzativi e promozionali. Ci saranno tre artiste – Sissi Magnani, Alessandra Guenna e Barbara Fornasari – che si alterneranno a rotazione tra aprile e giugno in tre diversi spazi espositivi: ad Albenga, qui a Palazzo Scotto Niccolari appunto, a Savona, alla Biblioteca del Campus, e a Genova presso la Facoltà di Scienze della Formazione. La professoressa che guida il corso è la professoressa Maria Grazia Montaldo di Savona.

D.: Come è stata accolta ad Albenga la mostra?

R.: All’inaugurazione [sabato 10 aprile, NdA] hanno partecipato circa 120 persone; quindi siamo molto contenti di questa iniziativa perché comunque significa che la città di Albenga ha un interesse culturale e si aprono possibilità per sviluppare nuove iniziative con giovani artisti, cosa alla quale noi teniamo particolarmente. Per esempio la prima artista che adesso sta esponendo, Sissi Magnani, ha 29 anni. Quindi vuol dire che comunque ad Albenga c’è questo interesse per la cultura che sta crescendo e si sta sviluppando da alcuni anni e speriamo perciò possa crescere anche l’attenzione verso nuovi artisti.

D.: Ad Albenga si è appena insediata la nuova amministrazione comunale; come soggetto privato, cosa vi aspettate dal Comune in termini di collaborazione pubblico/privato, di “sostegno”, per così dire, o eventualmente di partnership per la promozione di eventi in particolare culturali?

R.: Penso proprio a un rapporto soprattutto in termini di partnership, cioè un collegamento tra le varie forze che si occupano ad Albenga di cultura o arte. Punterei proprio a creare una sorta di collegamento tra i vari operatori del settore, perché forse è quello di cui più c’è bisogno. In questi ultimi anni, grazie anche al lavoro iniziato dalla precedente amministrazione, è stato sviluppato con Palazzo Oddo uno spazio espositivo notevole che era sempre mancato in città. Adesso bisogna “riempire” questi spazi e metterli in relazione tra di loro; hanno iniziato a Palazzo Oddo a fare diverse mostre e io spererei – appunto – di allargare e coinvolgere più persone e soggetti nelle stesse iniziative. Quindi non solo l’evento singolo a Palazzo Oddo o a Palazzo Scotto Niccolari etc., ma cercare di creare – anche solo una o due volte l’anno – un evento “importante” coinvolgendo contemporaneamente le diverse realtà.

Per esempio l’anno prossimo a me piacerebbe in occasione di Fior d’Albenga creare anche un evento culturale, sempre sul tema “fiori”. Avevamo pensato o a un concorso fotografico o un’esposizione di volumi antichi legati ai fiori; o comunque qualcosa che riprenda il tema centrale dei fiori come filo conduttore, essendo importanti per la città sia a livello economico sia anche a livello culturale. Insomma, cercare di dare attraverso le varie composizioni, gli allestimenti floreali e gli eventi culturali, un senso complessivo, almeno in quella settimana di primavera, a tutto quello che significano per noi di Albenga i fiori.