di Claudio Almanzi – Un appello alla riconciliazione fra le opposte fazioni giunge a distanza di tanti anni da quel radioso 25 aprile 1945 (che segnò la liberazione dall’oppressione nazifascista) ad Albenga da un personaggio molto conosciuto nel comprensorio ingauno, soprattutto per le sue tante valide iniziative: si tratta di Tony Capaccio che, in questi giorni, sta inviando una lettera a tutti i partiti e le organizzazioni, enti, sindacati ed associazioni culturali e partigiane.

“Sono passati 65 anni dalla caduta del Fascismo – scrive nel suo appello Capaccio – ed esiste ancora chi soffia sotto le ceneri di un passato che non bisogna dimenticare, ma neppure alimentare. E sorgono allora domande (forse) senza risposta, per chi è accecato dall’odio. Possibile che le mostruosità siano state commesse solo da una parte? Possibile che gli eroi appartenessero ad un solo colore? Possibile che le lacrime di una madre siano meno amare delle lacrime di un’altra? Possibile che non si capisca che chi combatteva per un ideale, credeva in quell’ideale, avrebbe meritato, nella morte, identico rispetti di chi credeva in un altro?”.

E la missiva di Tony Capaccio prosegue: “Martin Luther King disse: “Ho fatto un sogno… ho visto camminare fianco a fianco bianchi e neri…” Anch’io ho fatto un sogno: ho visto camminare fianco a fianco, al 25 aprile, partigiani e fascisti, all’ombra dello sventolio di sole bandiere tricolori, perché la morte accomuna vincitori e vinti, cancella odi e vendette, sopite ed annebbiate nel tempo… Il mio è solo un sogno…, ma qualche volta i sogni diventano realtà”. Un lodevole ed accorato appello che sarà senz’altro condiviso da molti, ma da altri invece criticato perché considerato frutto di una dilagante mentalità revisionista che sta cercando di riscrivere, a tutti i costi, la storia del Novecento.