Si arricchisce il parterre degli ospiti della prossima edizione della Festa dell’Inquietudine, che si terrà a Finale Ligure dal 14 al 16 maggio 2010. Dopo la celebrazione di personalità inquiete in economia, in filosofia e in erologia, quest’anno saranno tre esponenti del mondo scientifico italiano ad essere “premiati”: la genetista Chiara Cecchi, responsabile del Trasferimento tecnologico in Telethon, il docente di Fisiologia dell’Università di Udine Pietro Enrico Di Prampero e Mario Riccio, medico anestesista, esperto di bioetica e di patologie terminali.

A Finale Ligure parleranno di genomica, veicoli a propulsione umana e bioetica, riallacciandosi al tema dell’edizione 2010 della Festa, “Inquietudine e limite”, nell’ambito degli incontri di Inquietus Celebration. Inquietus Celebration è l’evento che il Circolo degli Inquieti ha ideato per concorrere, insieme alla manifestazione Inquieto dell’Anno, a celebrare e promuovere l’inquietudine come sinonimo di conoscenza e crescita culturale.

“Il medium è l’incontro con personalità affermatesi per vivacità intellettuale e sentimentale, per il desiderio di intraprendere iniziative ed avventure nuove e di conoscere modi diversi di essere. – spiega il presidente del Circolo, Elio Ferraris – L’iniziativa si articola in una serie di incontri con personalità di un particolare ambito e quello di quest’anno è la scienza. Gli elementi di valutazione sono ricercati nell’originalità del percorso di vita o di carriera degli Inquieti celebrati, ai quali sarà consegnata la Tessera di Socio Onorario del Circolo ed un’opera in vetro di Altare appositamente realizzata”.

La Festa dell’Inquietudine è organizzata dal Circolo degli Inquieti di Savona, con la collaborazione del Comune di Finale Ligure, della Fondazione De Mari e della Provincia di Savona e il patrocinio della Regione Liguria.

* Nella foto di Emilio Rescigno: Gino Paoli, ospite dell’edizione 2009 della Festa, intervistato dall’Assessore alla cultura e al turismo del Comune di Finale Ligure, Nicola Viassolo.

Inquietus Celebration – Scienza: Chiara Cecchi “Genomica e Destino. Dov’è il limite?”. A 10 anni dal sequenziamento del genoma umano, molte sono ancora le domande aperte sul Dna. Se nel 2000 il limite e la sfida delle conoscenza sembravano sapere quali e quanti geni ogni cellula umana contiene, oggi questo confine si è spostato verso l’utilizzo che si può e vuole fare delle sequenze del Dna. Test diagnostici potrebbero rivelare il nostro destino, indicando la predisposizione verso alcuni tipi di malattie e facendoci forse scoprire quanto a lungo vivremo. Insieme ad analisi forensi e brevetti biotecnologici per la produzione di nuovi farmaci ecco solo alcune delle applicazioni della cosiddetta “genomica”. Tutto lecito, possibile, a patto però che si stabiliscano i limiti entro cui operare.

Chiara Cecchi, laureata in Scienze biologiche all’Università di Milano, ha conseguito il dottorato in Genetica umana all’Istituto Pasteur di Parigi. Ha lavorato come ricercatrice in genetica dello sviluppo del sistema nervoso centrale con E. Boncinelli presso il Dibit, Istituto San Raffaele di Milano. Dal 2005 è iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti e collabora come freelance con radio, giornali e riviste di divulgazione scientifica. Dal 2001 al 2007 si occupa di comunicazione scientifica per Telethon, dove è attualmente responsabile del trasferimento tecnologico con mansioni di scouting e valutazione delle invenzioni, brevettazione, attività di trasferimento dei risultati alle aziende per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie genetiche.

Inquietus Celebration – Scienza: Pietro Enrico di Prampero “Limiti e benefici di una macchina a propulsione umana”. È possibile costruire un veicolo a propulsione umana? Sembra di sì: in Nuova Zelanda esiste già. Viaggia su monorotaia ma per ora è usato principalmente a scopo ludico, ma ha in sé potenzialità tali da far pensare che diventi un futuristico mezzo di trasporto cittadino. Costruire un “tempio” per raggiungere le massime velocità assolute su un veicolo di questo tipo permetterebbe di effettuare studi sulla fisiologia umana che apporterebbero benefici in molti campi.

Pietro Enrico Di Prampero, nato a Udine nel 1940 si è laureato in Medicina e Chirurgia a Milano. E’ stato assistente e professore incaricato di Fisiologia all’Università di Milano dal ’65 e Maître de Recherche all’Università di Ginevra dal ’79 all’86. Dall’1987 è professore ordinario di Fisiologia presso l’Università di Udine. Ha trascorso periodi di studio e lavoro in Germania (Gottinga) e Stati Uniti (Buffalo, N.Y). Dal gennaio del 1985 al marzo del 91 è stato membro del Life Sciences Working Group dell’Agenzia Spaziale Europea. Dall’89 al ’91 ha ricoperto la carica di presidente del Life Sciences Working Group dell’Esa. E’ autore di oltre 330 pubblicazioni in fisiologia respiratoria, cardiocircolatoria, energetica della contrazione muscolare, locomozione umana e fisiologia spaziale.

Inquietus Celebration – Scienza: Mario Riccio “Tra la vita e la morte”. L’obiettivo di tutti noi è non solo vivere a lungo ma soprattutto nelle migliori condizioni possibili. Non solo rifiutiamo l’idea di morire ma, soprattutto, e giustamente, quella di vivere in una condizione di precaria salute psico-fisica. In questo la moderna medicina ci aiuta, offrendoci sempre nuove possibilità terapeutiche. Da molte malattie non possiamo ancora guarire, ma ne possiamo prolungare la prognosi. La rivoluzione biomedicale ci consente di decidere quale deve essere il nostro limite. Morte naturale e accanimento terapeutico sono ormai termini desueti, che non riescono più a definire alcunché.

Mario Riccio (1959) è laureato in Medicina e Chirurgia alla Statale di Milano. Specializzato con una tesi su “Morte cerebrale e donazione degli organi” all’Università di Parma, è dirigente medico di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Cremona. Membro della Consulta di Bioetica di Milano, dell’Associazione “Luca Coscioni” e della Commissione di Bioetica della Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) ha partecipato alla stesura delle linee guida per il trattamento del Fine Vita in terapia intensiva. Nel 2007 e 2009 è stato convocato dalle Commissioni riunite Giustizia ed Affari Sociali della Camera dei Deputati per un’audizione sulle tematiche della volontà e della dignità della persona nelle patologie terminali. Con Gianna Milano ha scritto “Storia di una morte opportuna“ (Sironi, 2008). Uno strumento per capire la vicenda Welby in tutte le sue componenti: umana, giuridica, etica, deontologica e mediatica.