I giovani savonesi: presentata l’indagine sociologica della Diocesi

di Matteo Ciangherotti – Presentata questa mattina in Curia, a Savona, l’inchiesta “Giovani e partecipazione: il puzzle delle relazioni sociali”, realizzata dalla diocesi. La ricerca è nata dalla volontà di conoscere l’attuale mondo giovanile nelle sue capacità e attività di partecipazione. I temi indagati sono stati l’associazionismo (l’adesione o meno dei giovani a gruppi associativi), le modalità di socializzazione tramite internet, la partecipazione al mondo del volontariato e, infine, il rapporto con la religione. Il lavoro di indagine è stato affidato a SYNESIS, uno studio di Ricerca sociale, Monitoraggio e Valutazione, e coordinato dalla sociologa Deborah Erminio. Ottanta giovani tra i 18 e i 30 anni sono stati intervistati e stimolati a raccontare le proprie storie ed esperienze. Circa 800 il numero di pagine raccolte, analizzate e classificate.

Per quanto riguarda l’associazionismo è emerso che le attività più diffuse sono quelle di fruizione (gruppi musicali, sportivi), svago e divertimento. Le motivazioni che spingono i giovani a far parte di gruppi associativi sono la gratificazione e la valorizzazione del proprio ruolo. Spesso, nelle associazioni, i giovani si trovano a doversi confrontare con figure adulte: si è così evidenziato un significativo bisogno di trovare nell’adulto una figura capace di interpretare un modello positivo; un esempio da seguire.

Internet e le possibilità di socializzazione che offre (social network, chat, blog, forum) sono visti come strumento formativo supplementare, ma non sembrano affatto sostituire i mezzi di integrazione tradizionali. Sempre presente l’aspetto ludico, il significato di “gioco” attribuito per esempio alle chat; non manca però (buona notizia) una forma di consapevolezza nell’utilizzo delle tecnologie informatiche, che consente di distinguere la dimensione virtuale di internet da quella della vita reale.

Il volontariato coinvolge maggiormente i giovani che hanno maturato esperienze precedenti simili in gruppi sociali d’aiuto e che sono stati educati dalla famiglia al valore del dono. Tra chi invece non svolge azioni di volontariato, alcuni hanno spiegato che queste non comportano guadagni economici, altri che le ritengono semplicemente noiose.

Nei confronti della religione generalmente prevale il disinteresse. Essa è percepita distante dalle problematiche giovanili. Prezioso il giudizio che i giovani attribuiscono alle istituzioni religiose: la Chiesa è criticata aspramente, soprattutto per gli interventi nel dibattito pubblico e politico. Le posizioni sui temi proposti (eutanasia, sessualità, ricerca sulle cellule staminali, aborto, coppie di fatto) sono considerate del tutto inattuali. Emerge, però, un duplice atteggiamento: chi avverte ormai una forte distanza dalla Chiesa e chi, invece, vorrebbe, pur sentendosi lontano, l’apertura di un dialogo fondato su un linguaggio più comprensibile.