Bonifica ex Ghigliazza Finale Ligure: WWF contrario agli interventi a Caprazoppa

Il WWF è preoccupato riguardo le notizie apparse nei giorni scorsi relative alla richiesta da parte dell’amministrazione comunale di Finale ligure di approvare il progetto di realizzazione di una pista che passi al di sopra della galleria della Caprazoppa, sovrastante l’Aurelia e della realizzazione di un pontile a mare per smaltire le migliaia di metri cubi di materiale dell’ex cava Ghigliazza.

L’area è un importante habitat naturale tutelato e paesaggisticamente salvaguardato, nonché ricadente dentro un Sito di Importanza Comunitaria, in area carsica e con la presenza di un manufatto emergente, spiega Marco Piombo Presidente del WWF Liguria. “Non è possibile attuare accorgimenti a tutela del paesaggio e dell’ambiente senza interferire negativamente su una delle poche aree naturali residuali costiere ancora intatte. Chiediamo all’Amministrazione comunale ed alla Regione Liguria il mantenimento dei vincoli presenti e la salvaguardia di questo lembo naturale, nonché di evitare anche la realizzazione del pontile”.

“ Per quest’ultimo già nel Giugno 2009 il WWF presentò osservazioni in opposizione all’autorizzazione regionale sulle criticità rilevate dall’eventuale realizzazione del pontile. In particolare osservò che la zona oggetto d’intervento è popolata da molte specie di fauna e flora tipiche del nostro habitat mediterraneo. L’analisi contenuta nel progetto riguardo le componenti di biocenosi marine era insufficiente e non teneva conto degli impatti ad ampio raggio, vedi la presenza esterna dei S.I.C. marino IT 1324172 sub sito b . inoltre la zona è sottoposta a regime di Conservazione del piano territoriale di coordinamento paesistico dove lo stesso recita: l’obiettivo della disciplina è quello di conservare inalterata la situazione attuale per quanto riguarda gli aspetti insediativi. Non è pertanto consentito costruire nuovi edifici, aprire nuove strade e modificare le caratteristiche tipologiche dimensionali e di tracciato di quelle esistenti, nonché eseguire opere che alterino in misura paesaggisticamente percepibile la morfologia dei luoghi”.

“Recentemente era apparso sui giornali che la conferenza di servizi deliberante ne avrebbe negato la realizzazione perché il piano territoriale di coordinamento paesistico esclude in quella zona quel tipo di intervento. E ora cosa è successo?”. “Ricordiamo a tutti – spiega il presidente Piombo Marco – che l’attuazione della Direttiva 92/43/CEE,conformemente alla sua natura giuridica impone obblighi di risultato, ed in particolare impone di ‘contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche anche esternamente ai siti della rete Natura 2000’ e di ‘assicurare uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat naturali e delle specie di fauna e flora selvatiche di interesse comunitario’”.