Albissola Marina, Topologie S/Velate: Gianfranco Pardi in mostra al centro Balestrini

Inaugurazione sabato 8 maggio (alle ore 18:00) presso il centro di cultura arte contemporanea Balestrini in Albissola Marina dell’esposizione Topologie S/Velate di Gianfranco Pardi.“Le interrogazioni pensiero forma, forma colore, costruttività costruzione, astrazione concretezza, pieno vuoto costituiscono da sempre i motivi ricorrenti nelle opere di Gianfranco Pardi, sia in pittura che in scultura. Controllo progettuale, rigore formale, analiticità percettiva, suggestione spazio temporale possono essere ulteriori proposizioni distintive e qualificanti il linguaggio espressivo dell’autore che Riccardo Zelatore e Franco Balestrini hanno invitato per questo nuovo progetto espositivo”.

“Nell’occasione vengono presentate 15 opere di Gianfranco Pardi di medio e grande formato che spaziano dagli esiti degli anni Ottanta sino agli ultimi approdi della sua ricerca. Rispetto agli sviluppi precedenti, da quel periodo in poi le composizioni dell’artista milanese si arricchiscono di una gestualità non concreta (geometrica), ma meglio riferibile ad un processo di informalità che si sta realizzando. La sua lingua ci propone una pittura fatta di segno dove la costruttività appare come concetto, un segno astratto fatto di linee non omogeneamente spezzate e dai pochi ed essenziali colori”.

“Geometria non tanto come modello stilistico ma come struttura metodologica, come meccanismo visivo che permette di svelare, in alcuni lavori, la poesia della luce e, in altri, consente molteplici esplorazioni della forma: è misura e sconfinamento dai limiti preposti alla rappresentazione della pittura, esprime l’ideale mappatura spaziale. In coerenza con tali assunti, nuovi slittamenti e sovrapposizioni di piani a indicare l’ambiguità della interazione tra superficie e forma, indagini sull’indeterminatezza topologica, contraddizioni e alterazioni dell’ortogonalità tra i segmenti tracciati, contraddistinguono le attuali latitudini della sua ricerca a riprendere, proprio negli ultimi lavori, un’intenzione più propositiva sul colore e la definizione di una immagine possibile”.

Per l’occasione sarà pubblicato il primo Quaderno di arte contemporanea, a cura di Riccardo Zelatore, con una selezione di immagini e con un saggio di Gianfranco Pardi. La mostra – a ingresso libero – rimarrà aperta al pubblico presso il centro di cultura arte contemporanea Balestrini (Via Isola 40) sino al 26 giugno in orario 16-18:30 (domenica chiuso).

Gianfranco Pardi nasce a Milano nel 1933, dove vive e lavora. La ricerca artistica di Pardi si individua, alla fine degli anni ’60, su alcuni luoghi fondamentali della concezione dello spazio: le “architetture”, opere che esprimono chiaramente la volontà di fondare lo spazio attraverso metodologie costruttive.

Fondamentale fu la rilettura, che Pardi ci propone, dagli anni ’70 in poi, delle avanguardie storiche, come l’Astrattismo, il Costruttivismo e il Neoplasticismo, in questo modo la forma si esprime tramite un segno geometrico capace di dare corpo ad un pensiero costruttivo. Ma la sua arte fissa le sue regole anche in un processo che mira a recuperare le potenzialità della pittura, riacquistando la memoria storica della pittura rimanendo nello spazio virtuale del quadro, e non in quello della realtà. Come egli stesso sostenne in una recente intervista: “…Credo che la pittura sia uno dei modi di espressione primari dell’uomo… è un linguaggio estremamente diretto…”.

Nel 1986 partecipa alla Biennale di Venezia con una sala personale, e nello stesso anno è presente alla Triennale di Milano ed alla Quadriennale di Roma; alla Biennale di Palazzo della Permanente vi partecipa nel 1974 e nel 1993. Nel 1998 Palazzo Reale di Milano ospita una sua personale. Del 1999 sono i cicli Nagjma e Box. Nello stesso anno organizza in Germania tre importanti mostre al Frankfurter Kunstverein di Francoforte, al Museum Bochum di Bochum e al Kulturhistorisches Museum di Stralsund. Nel 2000 allestisce alla galleria Gio’ Marconi di Milano una mostra dal titolo Homeless. Nel febbraio del 2002 è alla Galleria Fumagalli per una mostra personale dal titolo “Sheets” e nel 2003 espone nuovamente alla Galleria Giò Marconi una serie di lavori dal titolo “Danza e Restauro”. Nel 2004, per la prima volta, vengono proposte al pubblico le fotografie di Gianfranco Pardi alla Galleria Fumagalli pubblicate nel libro Ne pleure celui qui connut Tanger. Le Gallerie Giò Marconi e Fumagalli gli dedicano nel 2008 due importanti mostre sui lavori dal 1970 al 2008 accompagnate da due esaustivi cataloghi.