Il PD savonese a favore dell'Acqua Pubblica, Lunardon: “la Provincia apra un dibattito pubblico”

di Giovanni Lunardon – Come è noto, non da oggi, e non solo a Savona, ma in campo nazionale, la posizione del PD è a favore dell’acqua pubblica e contro il decreto legge del Governo Berlusconi che ha avviato una privatizzazione forzata del settore idrico, che fino al Governo Prodi era sottoposto alla così detta “riserva pubblica”.

In coerenza con questa posizione ci battiamo da tempo a livello provinciale per realizzare un ciclo integrato delle acque con un forte ruolo pubblico anche nella gestione e a questo fine auspichiamo una alleanza tra le principali società pubbliche che nella nostra provincia si occupano di acqua.

Chiediamo da subito alla Provincia di aprire nella sede più autorevole, quella del Consiglio provinciale, un dibattito e un confronto pubblico per capire cosa intenda fare, d’intesa con i Comuni, per affrontare il nodo del gestore unico delle acque.

In particolare vogliamo conoscere la posizione, ammesso che vi sia, dell’Amministrazione Vaccarezza sulla depurazione nel Ponente savonese, dove l’incomprensibile oscillazione tra Alassio, Villanova e Borghetto, rischia di far perdere il contributo regionale di 10 milioni di euro e di vanificare una occasione storica per quel territorio di risolvere il problema della depurazione e di fare “massa critica” individuando in Villanova il depuratore comprensoriale per l’intero estremo Ponente savonese.

Esprimiamo vicinanza ai sostenitori dei tre quesiti referendari che in questi giorni stanno raccogliendo migliaia di firme anche nella nostra provincia e diamo la disponibilità dei nostri circoli e dei nostri eletti a sostenere la campagna di raccolta delle firme.

Crediamo tuttavia che accanto alla campagna referendaria vada promossa una iniziativa forte in sede parlamentare, come è intenzione del nostro partito a livello nazionale, a seguito di un’ampia discussione nel Paese che coinvolga cittadini, amministratori e associazioni, con l’obiettivo di superare l’attuale legge nazionale voluta dal centrodestra e gettare le basi di un moderno sistema idrico efficiente, equo e con un forte ruolo pubblico.

Anzi crediamo che la campagna referendaria possa essere l’innesco per indurre il parlamento a tornare a far sentire la propria voce per tutelare un bene pubblico primario come l’acqua che non può essere sottoposto ad una commercializzazione legata alla logica dei profitti.

* Giovanni Lunardon – per la Segreteria Provinciale Savona del PD