“La Provincia di Savona ha dato piena esecuzione agli impegni assunti con il Protocollo di intesa per la riqualificazione del sito produttivo di Ferrania. – ha detto il Presidente della Provincia, Angelo Vaccarezza -. L’interessamento della nostra amministrazione è andato anche oltre il limite di quanto di nostra stretta competenza in base alle intese perfezionate, atteso che abbiamo sopperito alle carenze finanziarie della regione Liguria in materia di interventi aggiuntivi rispetto alla Cassa Integrazione, rendendo disponibili risorse di nostra competenza affinché la regione potesse finanziare questi interventi e ci siamo attivati – unitamente al Ministero per lo Sviluppo Economico – affinché fossero superati gli ostacoli burocratici che impedivano l’erogazione del trattamento di integrazione salariale e fossero attivate le fonti di finanziamento per poterlo garantire fino al luglio 2010.

L’esecuzione delle opere pubbliche di competenza provinciale previste dal protocollo di intesa sta procedendo efficientemente nel rispetto dei tempi previsti, atteso che il progetto per la costruzione della nuova strada di accesso al sito (cd. Strada di Ponte della Volta) potrà essere ultimato nei tempi previsti (fine 2010). È evidente che il raggiungimento dei risultati previsti dal Protocollo d’Intesa avrebbe richiesto il positivo apporto di tutti i soggetti interessati. Alla luce di quanto accaduto ieri, purtroppo, mi pare di dover constatare che questo non sia affatto avvenuto.

Faccio riferimento, ad esempio, agli ostacoli ancora frapposti alla realizzazione della Centrale a biomasse prevista dagli accordi e ribadisco la disponibilità – già peraltro data 6 mesi or sono – a supportare il Comune di Cairo Montenotte nel perfezionamento dell’iter di approvazione dell’insediamento relativo alla costruzione di questo impianto al fine di licenziare il progetto, ormai approvato in tutte le competenti sedi e in attesa solo per formale placet comunale. Ciò precisato questa Amministrazione si rende assolutamente disponibile a convocare un tavolo di incontro fra le parti, così come richiestoci anche dalle organizzazioni sindacali.”

“Prendo atto che le preoccupazioni e le perplessità manifestate 5 mesi or sono esistono e sono vere”, ha commentato l’Assessore Paolo Marson. “Era il 30 dicembre dell’anno scorso quando la Provincia di Savona, nel corso di un vertice tenuto presso l’Ente con il sindaco di Cairo, Fulvio Briano, il presidente dell’Autorità Portuale Rino Canavese, il direttore dell’Unione Industriali, Luciano Pasquale, l’amministratore delegato della Ferrania, Giuseppe Cortesi, e i  sindacati con le segreterie provinciali di categoria di Chimici e Trasporti, sottolineava come l’unico tassello  concreto dell’accordo di Programma per il rilancio di Ferrania fosse quello che riguardava il carbone”.

Il senso del mio intervento di allora, prosegue Marson, risiedeva nel constatare che la Ferrania restava un grande punto interrogativo. Per questa ragione avevamo invitato l’azienda ad attualizzare, per iscritto, lo stato dei progetti, per capire esattamente le prospettive concrete ed i tempi di rilancio di quel sito produttivo. Al di là delle opere in corso (come la strada del Ponte della Volta) occorreva, infatti, stabilire delle priorità legate a progetti e percorsi concreti su cui basare gli interventi. Per questa ragione mi ero allora premurato di sollecitare il dott. Giuseppe Cortesi e la Ferrania stessa ad illustrare cosa si era fatto fino ad allora e quali fossero gli intendimenti per i prossimi due anni. Altro punto, che esplode oggi con dolorosa ovvietà, ma ben rimarcato e sottolineato 5 mesi or sono, è quello legato alla cassa integrazione. Le proroghe o l’uso di altri strumenti sono sempre possibili, ma vanno raccordate ad un percorso industriale e di rilancio concreto, non certo come soluzione a sé stante.

L’Amministrazione provinciale ha fatto la sua parte ed è disponibile a fare anche di più, ma forse sarebbe davvero l’ora di raccontare alla gente le cose come stanno realmente, abbandonando la strada fatta di accordi virtuali che, oltre a non affrontare mai i problemi nella loro essenza, non portano neppure a soluzione alcuna”.