Fronte-mare del Priamàr, quale futuro? Le proposte della Consulta Culturale Savonese

Sabato 8 maggio la Consulta Culturale Savonese (organizzazione di coordinamento delle quattro associazioni savonesi A Campanassa, Istituto Internazionale di Studi Liguri, Italia Nostra e Società di Storia Patria) organizza una visita guidata critico-propositiva alla scoperta del fronte-mare del Priamàr (aree ex-Italsider comprese tra il mare, la punta della passeggiata Trento e Trieste, la Fortezza e i residui capannoni ex-Italsider).

Tali aree sono di interesse strategico per la valorizzazione del Priamàr e del turismo di Savona: si estendono alla quota di 4 metri sul livello del mare ed entro il 2011 saranno facilmente raggiungibili dai giardini pubblici del Prolungamento, con una passeggiata pedonale e ciclabile (finanziata dai fondi regionali-europei POR-FESR per un importo di 350.000 euro) che si svilupperà tutta in piano, tra la piscina e la Fortezza, fino a sbucare nelle aree ex-Italsider, proprio sotto alla punta avanzata del promontorio roccioso del Priamàr dove si conservano ancora le strutture dell’abside dell’antica cattedrale di Savona, a picco sul mare.

Nel corso della visita si evidenzierà l’importanza di valorizzare il fronte-mare del Priamàr, dove si dovrà ovviamente lasciare una fascia di rispetto alla quota attuale del terreno, al di là della quale potrebbe proseguire un altro tratto della passeggiata pedonale e ciclabile, a lato della linea ferroviaria portuale, che potrebbe poi essere scavalcata con un sovrappasso per raggiungere corso Mazzini e la Darsena Vecchia.

Sino agli ultimi decenni dell’Ottocento il fronte-mare del Priamàr era lambito dal mare, ma la visuale della falesia strapiombante e della sovrastante Fortezza non è cambiata da allora e si presenta altamente suggestiva, oggi come ieri.

I Savonesi e i turisti non hanno finora mai avuto modo di godere del fronte-mare del Priamàr, dato l’uso industriale-portuale delle aree ex-Italsider, protrattosi per oltre un secolo. Entro l’anno 2012 tali aree saranno però restituite alla Città, al termine di lavori di sistemazione da concordarsi tra il Comune e l’Autorità Portuale (che li finanzierà con 8 milioni di euro): si aprono quindi nuove prospettive perché Savona si riappropri di un patrimonio storico, naturalistico e paesaggistico di enorme importanza.

Bisognerà però prestare la massima attenzione a evitare che tale potenziale risorsa non venga rovinata dalla realizzazione di nuove costruzioni assolutamente incompatibili con la valorizzazione del fronte-mare del Priamàr: la Consulta Culturale Savonese ritiene che debbano essere del tutto respinte le ipotesi di uno studio di fattibilità eseguito nel 2008 (su incarico del Comune di Savona) dallo Studio di Architettura “Cinque più Uno”, studio che prevede nelle aree ex-Italsider del fronte-mare del Priamàr nuove colate di cemento per quasi 200.000 metri cubi e la realizzazione di una piastra con nuovi edifici alti fino a 15-18 metri sul livello del mare, che finirebbero per mascherare e mortificare il profilo della costa savonese e del fronte-mare del Priamàr, alto mediamente 29-34 metri sopra al mare.

La Giunta comunale non ha ancora assunto decisioni in merito a tale ipotesi, ma è giunto il momento di coinvolgere i cittadini savonesi in una discussione sul futuro di tali aree, per le quali nel 2002 l’Autorità Portuale aveva promosso un concorso internazionale di idee, i cui risultati sono svaniti come bolle di sapone, nonostante i contributi di idee apportati dagli oltre 50 partecipanti, tra i quali gli stessi “Cinque più uno”, che avevano presentato nel 2002 un’ipotesi progettuale ben diversa e ben più valida dall’assurdo “studio di fattibilità” abbozzato invece nel 2008.

Nel triennio 2010-2012 sul fronte-mare del Priamàr la Città di Savona si gioca una delle sue migliori risorse per il turismo e per l’ambiente: per questo motivo, per sensibilizzare i cittadini e i pubblici Amministratori, la Consulta Culturale Savonese organizza l’incontro sul campo di sabato 8 ottobre.

  • Foto 1: il fronte-mare del Priamàr ripreso dalla punta della passeggiata Trento e Trieste.

In primo piano si vede il punto dove sbucherà la passeggiata pedonale e ciclabile proveniente dai giardini del Prolungamento, i cui lavori stanno per iniziare in questi mesi (il progetto è già stato approvato dal Comune e viene finanziato con 350.000 euro dei fondi regionali-europei POR-FESR). La nuova passeggiata partirà dai giardini nel punto compreso tra la galleria ferroviaria e la piscina e si snoderà tutta in piano tra la Fortezza cinquecentesca e la piscina, sotto alla passeggiata Trento e Trieste. L’imponente muratura in mattoni (sopra alla tettoia) corrisponde all’abside dell’antica cattedrale di Savona. Più avanti si scorge la falesia rocciosa del Priamàr, con tipica vegetazione mediterranea, dominata dalle fortificazioni del Maschio della Fortezza. Più avanti ancora il Baluardo di S.Bernardo con l’ex-ostello, chiuso ormai da dieci anni. A destra i residui capannoni ex-Italsider; a sinistra compare la nuova costruzione del Crescent di “Orsa 2000”.

  • Foto 2: il fronte-mare del Priamàr ripreso dal nuovo ponte Bic.

In fondo, a sinistra, la punta avanzata del promontorio del Priamàr, dove sorgeva l’antica cattedrale di Savona, con l’abside a picco sul mare (sopra alla galleria della linea ferroviaria portuale compare ancora la muratura in pietra-a-vista del campanile). Sopra alla linea ferroviaria portuale si staglia la falesia rocciosa del Priamàr, dominata dal Palazzo della Sibilla e dalle mura del Maschio. In primo piano lo spigolo possente del Baluardo di S.Bernardo, sovrastato dalle strutture dell’Ostello sistemato nel 1990 nell’ex-cellulario ottocentesco, chiuso ormai da dieci anni.

  • Foto 3: 200.000 metri cubi di cemento tra il mare e il Priamàr, ipotizzati in uno studio di fattibilità dei “5 + 1”

In uno studio di fattibilità eseguito su incarico del Comune di Savona nel 2008 dallo Studio d’Architettura “5+1”, per le aree ex-Italsider del fronte-mare del Priamàr è stata prevista una colata di circa 200.000 metri cubi di cemento, per la realizzazione di una piastra a quota media m 11 slm (con volumi sottostanti utilizzabili dall’Autorità Portuale per parcheggi) e di sovrastanti edifici destinati a servizi (utilizzabili dal Comune o soggetti terzi). La foto mostra in modo eloquente come la costa savonese e il complesso monumentale e ambientale del Priamàr sarebbero pesantemente penalizzati dalle cubature ipotizzate.