di Claudio Gianetto – Apprendo con sconcerto che si tenta di “mettere a tacere” una delle voci giornalistiche libere presenti nella nostra città. La prima deduzione che ho fatto, apprendendo la censura e la sospensione nei confronti di Mario Molinari, è che in un paese in cui il presidente del Consiglio dichiara che “c’è fin troppa libertà di stampa”, qualcuno abbia pensato subito di adeguarsi tentando di eliminare una voce libera e, di conseguenza, scomoda.

Da quando “Savona News” pubblica “Il punto di Mario Molinari” ne sono avido lettore, pur non trovandomi sempre in sintonia con le sue posizioni, che peraltro mi permetto di definire lucide e coerenti. Chi mi conosce sa che sono restio ad unirmi ai cori che spesso, ed a volte ipocritamente, intonano la litania dei poteri forti, anche perché penso che in questo caso si tratti di qualche “poterino deboluccio” ma arrogante che si attesta in qualche meandro della nostra provincia.

Credo però che Molinari, conducendo una delle sue indagini (attenzione, sono pochi ma esistono ancora i giornalisti d’indagine!) abbia toccato un qualche “nervo scoperto” di un locale poterucolo. A questo punto, a parte la sincera solidarietà che va a Mario Molinari, ci sarebbe da aspettarsi un’alzata di scudi di tutti i sinceri democratici che difendono la libertà di stampa e ci sarebbe da aspettarsi una veemente reazione dell’Ordine e dei colleghi giornalisti. Mi siedo e aspetto.

* Claudio Gianetto – segretario provinciale Savona Partito dei Comunisti Italiani