di Mary Caridi – Leggo nei commenti che ad un “amico” stanno così a cuore i lavoratori che secondo lui io, “trombata e silurata” dalla Guarnieri, avrei  oggi in Comune “sbroccato”. Preciso che non ero nello staff del Sindaco Antonello Tabbò e non lo sono ora in quello della Rosalia Guarnieri. Sono una giornalista di cui si è avvalso il Comune di Albenga, a cui era stata affidata la direzione del giornale comunale, la redazione dei testi, le fotografie e i contatti con tutti gli uffici comunali, gli Assessori e i Consiglieri. Il contratto con il Comune era in scadenza a fine mese  e anche quest’anno ho proposto di continuare la collaborazione che termina il 31 maggio. Ed ora vi racconto come sono andate le cose questa mattina.

Sto chiacchierando con Maffi ed entro nell’ufficio dall’Assessore al Bilancio Pastorino per rivedere la stesura del suo testo per il giornalino. Considerato che in questo mese praticamente tutti i Consiglieri e gli Assessori, alcuni dei quali amici da tempo, mi avevano rassicurata che non c’era alcun motivo per interrompere la collaborazione, poiché sono una professionista che loro giudicano capace, persino Pastorino era imbarazzato. Mi fa vedere il foglio della mia richiesta di proroga del contratto, dove una nota della Guarnieri diceva più o meno così: siccome il giornalista in comune ce l’abbiamo ed è Cristiano Bosco, non proseguiamo la collaborazione con la Caridi.  A quel punto io esco e dopo un po’ protocollo una lettera indirizzandola al Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri che fa presente che dal giorno delle elezioni il Sig. Cristiano Bosco è presente all’interno del Comune, invia mail come “cristiano.bosco@comune.albenga.sv.it” come uno sotto contratto o come dipendente, invia comunicati stampa ai giornalisti come addetto stampa, utilizza come posto di lavoro l’ufficio del Sindaco Rosalia Guarnieri. Produco e protocollo anche una fotografia dove è seduto nell’ufficio del Sindaco. Chiedo che sia reso pubblico il suo contratto di lavoro e la sua iscrizione all’Ordine dei Giornalisti. Il ragazzo allo stato attuale non è iscritto all’Albo dei Giornalisti e non è sotto contratto e chi fa battaglie di legalità deve poi essere coerente.

Non è una questione personale, ma andava fatta questa battaglia, perché se mi avesse detto che non faceva più il giornalino, che non ero di sua fiducia, che aveva Strizioli o altro collega… pur se Bosco scrive bene e mi è pure simpatico, lei non mi può però dire che ha già un giornalista se questo non corrisponde al vero. La pubblica amministrazione non è un luogo dove si entra senza requisiti e io ero disponibile a restare anche solo il tempo necessario che lui li avesse.  E ora passiamo allo sbrocco.

Ho detto in presenza di Robello, Bosco, Pastorino, che la Guarnieri è il Sindaco, ma non è Mussolini, che considerato che nel Pdl – e persino nella Lega – mi hanno detto che avrebbero parlato con lei perché gli dispiaceva se me ne andavo perché, parole di Robello, “sei un’intellettuale e noi non ne abbiamo, una persona di cultura che ha anche vinto un premio letterario e il premio 2009 alla cultura per la città di Albenga, abbiamo bisogno di te, ect ect”, io ho replicato che si comportano davanti a lei in modo ipocrita, come delle pecore che abbassano la testa. Inoltre è vero che Rosalia Guarnieri è entrata in ufficio… e sicuramente dal tono ha capito che non è l’unica donna con le palle nella piana come lei crede. Le ho ricordato che mi era stato detto che avrebbe diviso le figure dell’ufficio stampa, distinguendo quella del portavoce politico dal giornalista che ovviamente lei avrebbe messo, ma “titolato”. E sapete cosa mi ha risposto? Si, ma mentre dicevo queste cose non pensavo a te.

Mi ero fatta l’idea che il bene di Albenga venisse prima di tutto e invece noto che le epurazioni sono non solo iniziate ma che andranno avanti. Quando Robello legge la lettera mi dice: “Mary non è che ci fai una bella figura…”; io replico: “beh, è un problema mio; mi pare che quando tu hai attaccato il tuo compagno di partito Sasso sui giornali, non ti sei fatto degli scrupoli; non vedo perché me li dovrei fare io se vedo un’ingiustizia e una violazione della legge”.

Ecco come sono andate le cose. Non voglio che ci siano ricami o commenti malevoli – che poi l’editore non ha censurato – e voglio che i lettori sappiano la verità: quella vera. Un saluto a tutti e soprattutto a quello che ha goduto della fine dello stipendio a un lavoratore e anche un saluto ad Albenga che ha eletto dei Consiglieri e degli Assessori che forse, chissà, prima o poi diranno a questo Sindaco che se loro non sono d’accordo su una cosa lei non è un dittatore. Ma per fare questo, serve schiena dritta e un minimo di personalità.