fp – “Scuola primaria: – 140 posti; Scuola media: – 88 posti; Scuola secondaria: – 256 posti. Questi numeri parlano da soli: sono i tagli sui posti di docenti nella nostra regione, ai quali si aggiungeranno quelli del personale ATA. Circa 800 sono infatti complessivamente i posti in meno che saranno autorizzati per il prossimo anno scolastico, tagli che investono tutte le province e tutti gli ordini di scuola”. Questa la situazione che si profila a livello locale secondo le Segreterie Regionali Liguria di FLC Cgil Cisl Scuola Snals che muovono nuove critiche agli effetti che avranno sull’occupazione del settore scuola le riforme in atto.

“Sono interventi – spiegano in una nota unitaria – che vanno in controtendenza rispetto all’incremento degli studenti e all’aumento delle richieste di tempo pieno avanzata dalle famiglie nella scuola primaria. Quello che viene pubblicizzato come ‘riforma’ altro non è se non un vero ridimensionamento del servizio e una forte riduzione del tempo scuola, motivata da sole ragioni economiche. Già avevamo avuto modo di denunciare questa logica perversa che danneggia i lavoratori della scuola, le famiglie e gli studenti, impoverendo e indebolendo la qualità del sistema formativo nel nostro Paese”.

“Ancora una volta rileviamo la contraddizione profonda – sottolineano i sindacati – tra le affermazioni sul valore dell’istruzione come motore per lo sviluppo del Paese e i comportamenti concreti della Pubblica Amministrazione. A questo si aggiunge il persistente stato di criticità delle finanze delle scuole, che non sono in grado di garantire un adeguato funzionamento, sia per quello che riguarda le spese ordinarie sia per la copertura delle supplenze. Non si tratta di spese facoltative, ma di assicurare il diritto allo studio”.

Le Segreterie Regionali Scuola, concludono, “nel ribadire la propria totale contrarietà a tali operazioni, metteranno in atto tutte le iniziative necessarie per sensibilizzare i lavoratori della scuola, l’opinione pubblica le istituzioni locali e contrastare questo inaccettabile impoverimento dell’offerta formativa nella nostra Regione”.