Prossima al taglio del nastro la terza edizione della Festa dell’Inquietudine, che si terrà dal 14 al 16 maggio a Finale Ligure.  A far da prologo alla manifestazione saranno, giovedì 13, quattro iniziative: una performance del pittore acrobatico Mario Nebiolo, l’inaugurazione della mostra fotografica “Dis/umane tenerezze”, una visita guidata alla doppia personale “La struttura del sogno. Bruno Munari e Pietro Fonio” e la cena “Contaminazioni culinarie tra terre di confine” all’Istituto professionale alberghiero.

A dare il via all’anteprima sarà, alle 16,30, il pittore acrobatico Mario Nebiolo. Appeso con delle corde alla parete della Caprazoppa che si affaccia sul piazzale della Piaggio a Finalmarina, disegnerà una grande figura umana, un vecchio cavatore, utilizzando un colore effimero a base di fango rosso ed acqua.

La pittura acrobatica di Nebiolo è un’ arte intermedia tra pittura e scultura. Spiega l’artista: “Succede che, dopo aver a lungo guardato, dalle forme naturali della roccia emerga un particolare che evoca un profilo, o la piega del polso, o di un ginocchio, e da lì si delinea tutta la figura che cercherò di tirare fuori. Lavoro su pareti di cave abbandonate, appeso alle corde, sfrutto i rilievi e i volumi della roccia, che provo ad esaltare con il colore dato a pennello”. L’intervento pittorico di Nebiolo si concluderà domenica 16 maggio alle 19,30.

L’anteprima della Festa proseguirà alle 18, con l’inaugurazione della mostra fotografica di Gino Russo “Dis/umane tenerezze”, allestita in collaborazione con l’associazione culturale Frammenti al Museo Archeologico del Finale (Chiostri di Santa Caterina, Finalborgo). “Appaiono esseri sognanti, sospesi tra il vuoto della morte e il colmo che ha dato avvio a una vita. – si legge nella presentazione – Non è la natura che si manifesta con i suoi prodigi ma, si racconta, siano prodotti umani sfuggiti al controllo della ragione” (gli organizzatori avvertono che per la commovente ed intensa crudezza delle immagini, la visita alla mostra è sconsigliata ai minori di 14 anni non accompagnati da adulti e alle persone particolarmente emotive e impressionabili).

Un’ora dopo l’inaugurazione di “Dis/umane tenerezze”, si terrà all’Oratorio de’ Disciplinanti di Santa Caterina a Finalborgo una visita guidata alla doppia personale “La struttura del sogno. Bruno Munari e Piero Fonio”, curata da Nicola Davide Angerame e realizzata in collaborazione con la Galleria Valente Arte Contemporanea.

La mostra presenta decine di lavori di Bruno Munari e Piero Fonio scelti all’interno di produzioni ricche di ricerca, svolte, intuizioni. Entrambi hanno fatto dell’inquietudine un tratto distintivo della loro opera. Poeta visivo, giocoliere delle idee e padre della didattica artistica, Munari ha saputo affermarsi come artista e designer di genio sulla scena internazionale. L’opera di Piero Fonio sonda da oltre mezzo secolo il rapporto tra il messaggio dell’opera e la sua mera concretezza di corpo fisico. La struttura di un sogno ad occhi aperti, qual è l’arte.

Le iniziative del 13 maggio si concluderanno alle 20, all’Istituto professionale Alberghiero Migliorini di via Manzoni, con la cena “Contaminazioni culinarie tra terre di confine”. Il menù prevede: spuma di caprino al peperoncino e miele millefiori lacandona del Messico, spiedino di maiale su insalata di quinoa real, olio alla vaniglia e profumo di zenzero, couscous di verdure in bagna càuda, riso Basmati al gorgonzola, noci e sfoglie di pere, arrosto di maiale in crosta di tè verde, scalogno glassato e mousse di polenta e tortina di ricotta e uvetta con infuso di tè nero dello Sri Lanka aromatizzato al rum e salsa vaniglia (prenotazioni allo 019 691372 – 019 691245).

È quindi tutto pronto per la Festa dell’Inquietudine. “Solo le previsioni meteo e le polveri di un vulcano islandese ci preoccupano un po’”, dicono gli organizzatori.

Mario Nebiolo, il “pitto-scultore” acrobatico – “La mia ‘pittura acrobatica’ – spiega Nebiolo – è una sorta di arte intermedia, tra pittura e scultura e si basa prima di tutto su una particolarmente intensa e quasi ossessiva osservazione della superficie su cui mi appresto ad operare. Succede che dopo aver a lungo guardato, dalle forme naturali della roccia emerge un particolare che evoca un profilo, o la piega del polso, o di un ginocchio, e da lì si delinea tutta la figura che cercherò di tirare fuori. Lavoro su pareti di cave abbandonate, appeso alle corde, sfrutto i rilievi e i volumi della roccia che provo ad esaltare con il colore dato a pennello . Ultimamente le figure che mi vengono fuori sono sempre più grandi (fino a quaranta metri) . Con i miei amici dell’Associazione Cavatori organizziamo spettacoli in cava sfruttando le pareti dipinte come scenografie, nell’ambito di progetti di recupero ambientale di luoghi degradati o abbandonati dopo lo sfruttamento industriale”.

Alcune opere di Mario Nebiolo si trovano a Genova (muraglione via Dino Col), altre nei territori dei Comuni di Finale Ligure, Magliolo e Toirano (ex cava Martinetto, dipinti fino a 40 metri di sviluppo). Ha esposto documentazione relativa ai suoi lavori a Palazzo Tursi e al Teatro Carlo Felice di Genova e presso la sede museale di Palazzo Antinori a Firenze. Nato a Rivoli il 7 settembre del ‘56, Mario Nebiolo è medico presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.