Fondazione Cima e Corsica Sardinia Ferries: continua il monitoraggio dei cetacei

di Alessandro Sbarile – Presentato questa mattina al Campus Universitario di Savona il progetto di monitoraggio dei cetacei nel Mediterraneo centrale, che vedrà impegnati 4 osservatori specializzati e studenti universitari preparati a raccogliere dati sulle specie avvistate, portando avanti il progetto iniziato nel biennio 2008-2009. Si tratta di un progetto portato avanti dalla Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale), oltre all’Accademia del Leviatano e Università di Pisa, con il coordinamento di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in collaborazione con Corsica Sardinia Ferries.

Il Presidente della Fondazione CIMA Franco Siccardi ha spiegato: “Si tratta di un programma che ha dato dei risultati; l’obiettivo della Fondazione è osservare per prevedere e prevenire quanto può accadere in ogni ambito ambientale; la Fondazione si è disegnata per espandersi su un complessivo monitoraggio del cambiamento climatico e ambientale. La collaborazione con Corsica Sardinia Ferries è un’occasione importante; fare bene il nostro mestiere non significa stare chiusi nell’ambiente universitario facendo, fra virgolette, ‘ricerca scientifica’, invece le attività svolte con Corsica Sardinia Ferries sono di ricerca perché il nostro obiettivo è conoscere il mondo e l’ambiente che viviamo e conoscere vuol dire avere la pazienza di osservare, raccogliere dati e provare a presentarli. Ma serve pazienza, occorre trovare le risorse: la Fondazione è vicina all’università, ma ha dinamiche diverse, può permettersi alcune libertà, può disegnare un progetto usando molto bene le risorse a disposizione. Facciamo i complimenti a questi giovani, che hanno messo a disposizione il loro tempo, dato che buona parte del controllo ambientale nel nostro paese si basa sulla disponibilità e sul regalo del proprio tempo, con piccoli costi otteniamo risultati importanti.

Oltretutto è più facile che uno butti una cicca se pensa che non c’è vita in mare: questo cambia con la consapevolezza che viviamo insieme, siamo animali come loro, bisogna solo accorgersene. Inoltre la Fondazione è stata invitata a Shangai nell’ambito della collaborazione Italia-Cina, a settembre si terrà una giornata dedicata alle attività sull’ambiente; avremo modo di provare a mostrare idee su protezione civile tecnologia ed educazione, in cui questo programma potrebbe essere presentato perché il nostro obiettivo è mostrare che la conoscenza è fonte di capacità di interagire con l’ambiente in modo differente”.

L’amministratore delegato di Corsica Ferries Euan Lonmon ha poi precisato che “Grazie alla Fondazione Cima ed ai ricercatori che ci permettono di partecipare a qualcosa cui crediamo, attraversando il mare e vedendo quello che succede; sapendo che il futuro della ricerca può svilupparsi monitorando sempre di più: già in passato davamo i risultati dei nostri avvistamenti ad alcune società, ma in queste cose serve la formazione oltre all’esperienza.

È importante far vivere assieme le realtà scientifica ed economica, è il futuro della ricerca perché codesta non può basarsi solo sull’università ma deve essere rivolta all’esterno; serve un progetto più lato in cui coinvolgere ricerca e divulgazione portando scuole per vedere di far capire cosa vuol dire fare questa ricerca e vivere in un ambiente marino visibile, quasi a ogni traversata qualcosa si vede (ogni viaggio in media 5-6 avvistamenti). Si può fare molto per l’ambiente con tanti piccoli passi e poche parole per creare una consapevolezza; in futuro tenteremo di portare avanti dei viaggi specifici per le scuole, dove spiegare che succede e cosa esiste in questo mare ; è importante che i ragazzi sappiano che tutto questo esiste qui vicino, arriveremo piano piano al fatto che questo possa divenire un mestiere, l’ottica è quella di osservare e trasmettere. È importante continuare questo processo di formazione e ricerca che possiamo fare solo insieme, anche i nostri equipaggi sono contentissimi, grazie per il vostro lavoro di ricercatori”.

Paola Tepsich, ricercatrice della Fondazione Cima, ha delineato i contorni del monitoraggio: “La ricerca si è svolta nell’Area Pelagos, presso il Santuario Internazionale dei cetacei, che dal 2001 è ambiente protetto, lì Coma e il dipartimento di biologia si occupano di monitoraggio, individuando l’habitat, cercando una correlazione fra le dinamiche di popolazione e l’habitat stesso e occupandosi della catalogazione, prendendosi cura degli animali in difficoltà o che si spiaggiano ci occupiamo anche di spiaggiamento o difficoltà. Ciò si allarga a al progetto, iniziato nel 2008, di monitoraggio fatto da traghetti di linea, con l’appoggio di Corsica Sardinia Ferries, che ci permette un monitoraggio regolare durante la stagione estiva, quando vi è più possibilità di vedere questi cetacei perché più presenti e il traffico navale è maggiore. La cosa difficile è mantenere la concentrazione durante la traversata, gli equipaggi sono ‘allenati’ ed aiutano i ragazzi, registrando gli avvistamenti anche quando ragazzi non sono a bordo.

Il progetto prevede quindi la formazione di studenti universitari, che divengono ‘marine mammals observers’ (osservatori di mammiferi marini, ndA), specializzandosi nel riconoscimento di questi animali; il monitoraggio avviene ai lati dei ponti di comando, disponendoci due per lato, il tutto due volte alla settimana, facendo andata e ritorno in giornata. Nel 2009 abbiamo formato nove ragazzi, quest’anno saranno dieci studenti in biologia, scienze naturali e scienze ambientali, con cui dalla settimana prossima partiremo con la formazione, che avviene con due viaggi affiancati da osservatori più una lezione di formazione sugli strumenti. Ci siamo associati a un progetto partito nel 2007 grazie all’Ispra sulle rotte tirreniche, anche un po’ fuori dai confini del santuario, con la possibilità di monitorare durante tutto l’anno; Cima nel 2008 si è unita con le rotte Savona-Bastia e Nizza-Calvi, quindi tutto il santuario è coperto, anche oltre i confini, così da verificarne la validità. Le otto specie presenti di cetacei in questi monitoraggi sono state tutte avvistate, oltre alle altre specie, molto importanti e utili per ottenere informazioni sulla salute dell’habitat. La nuova stagione di osservazioni partirà l’1 giugno sulla rotta Savona-Bastia ed il 6 giugno sulla tratta Nizza-Calvi”.

Durante il monitoraggio nel 2008 e 2009 sulle quattro tratte indicate (Savona-Bastia; Nizza-Calvi; Livorno-Bastia e Civitavecchia-Golfo Aranci) sono state avvistate tutte le 8 specie di cetacei regolarmente presenti nel Santuario. La specie maggiormente diffusa è la Stenella striata di cui sono stati avvistati, nei due anni, 326 gruppi. Segue la Balenottera comune con 201 avvistamenti. La tratta dove questa specie viene maggiormente avvistata è la Civitavecchia-Golfo Aranci, che si trova al di fuori dei confini del Santuario. Dal 2008, oltre 150 balenottere sono state registrate regolarmente durante l’estate in questa zona del Mar Tirreno, che il progetto dell’ISPRA ha evidenziato essere un’area importante per la conservazione di questa specie.

Il Mar Ligure è stato invece confermato come area particolarmente importante per il Capodoglio. Altri avvistamenti riguardano specie meno conosciute, come ad esempio lo Zifio o il Delfino comune, più raro nel Mediterraneo nord-occidentale. La tratta Livorno-Bastia attraversa una zona di mare dove le acque non sono più profonde di 400 m. Questo è l’habitat caratteristico del Tursiope, che viene avvistato regolarmente e lungo tutta la tratta. I dati raccolti permettono una mappatura della distribuzione estiva delle diverse specie che può portare all’identificazione di habitat critici, ovvero zone che necessitano di particolare attenzione per la gestione e conservazione.

Il Professor Maurizio Wurtz ha inoltre spiegato: “il respiro di questi animali è particolare, tant’è che una nostra barca da ricerca si chiama ‘respiro del mare’ in arabo. La Collaborazione con navi e traghetti di linea è importante per le caratteristiche delle navi, in particolare verso la Corsica perché si prestano a questa iniziativa perché si tratta di tragitti brevi e fatti di giorno, questo si presta a uno sviluppo interessante, può essere un valore aggiunto per la compagnia e per una serie di attività di questi giovani, per cui si aprono opportunità di lavoro interessanti, che rientrano in educazione ambientale; in futuro magari ci saranno risorse per questo progetto, con persone che spiegano e fanno attività integrative e questo diventa un elemento importante perché la sensibilizzazione, quando viene fatta a questi livelli, è un veicolo molto importante, meglio di documentario perché siamo a contatto con la realtà, in comodità e in sicurezza”.

Al termine dell’incontro i partecipanti al corso precedente sono stati insigniti di un attestato.