Giuseppe Durante – Mi giungono mail dove viene asserito che Renzo Castagnola era un brav’uomo, amava i suoi cani come figli, era perseguitato, stava facendo cambiamenti al suo canile e…

e… vogliamo continuare senza imparare dai fatti, senza riflettere e cercare di capire

e… si continua a seminare odio e poi se e dove si raccoglie tempesta allora non lo vogliamo accettare, non è accettabile ma è andata così, a volte la realtà trascende l’immaginazione.

Non deve, non può succedere, oggi tre famiglie piangono, si è aggiunto odio nell’odio per salvaguardare un concetto diversamente visto da due culture contrapposte, una animalista e progressista e una rurale, contadina e conservatrice. Due facce della stessa gente cresciuta culturalmente in due ambienti diversi, due mondi che non vogliono parlare tra loro, due mondi che nemmeno vengono aiutati dalla cultura, dalla società, dalla politica e dalla stampa a parlare tra loro.

E i cani nel nome dei quali è successo quello che non deve succedere, nel nome di un loro presunto benessere diversamente interpretato, sono destinati a finire in un canile 4×4 mq. vitto e cuccia. Ma loro sono cani sportivi, nati e selezionati per correre un giorno intero, così li abbiamo voluti e formati in un passato dove stanno le nostre radici, forse per loro non è così importante avere mezzo metro di catena in più e una cuccia più spaziosa ma poter disporre di terreno da battere, fiutare, inseguire e scagnare, cosa che hanno fatto fino all’altro giorno e non faranno più assieme ad un uomo cacciatore che parlava con loro, che con loro condivideva la fatica, i rischi ed il piacere di predare.

E’ stato un gesto estremo, inaccettabile ma che urla un messaggio, il profondo amore che lega il cacciatore al proprio ausiliario e una sostanziale diversa interpretazione del loro benessere, una interpretazione che deriva da una cultura che vogliamo dimenticare ma che era la maniera di interpretare la vita da parte dei nostri padri e nonni. Proprio quei nostri padri e nonni che hanno vissuto una guerra di dimensioni spaventose dove sono morti a milioni per liberare il popolo polacco da dittatore per poi consegnare la Polonia ad un’altra dittatura e per tanti anni.

Forse è venuto il giorno di fare la pace, di parlare, di isolare gli estremismi, di comprendere che la soluzione di un problema vecchio come il mondo in cui viviamo, il rapporto tra l’uomo e gli animali non si risolve salvaguardando questa o quella specie solo perché sinantropa o simpatica, che umanizzare un animale non è detto sia benessere, è solo il risultato di un adattamento di quella specie ad una condizione che noi gli imponiamo.

Per comprendere un uomo bisogna calzare i suoi mocassini per un anno, e forse non basta, comprendere un animale per il momento è sola e pura presunzione di una specie animale, la nostra che si definisce sapiens ma che quando pensa ed agisce come un animale viene definita pazza.

Io sono Giuseppe Durante, veterinario “storico” della provincia di Savona, e anche per passione presidente della federcaccia, che nel corso della sua vita ha conosciuto e condiviso il mondo rurale delle nostre valli ormai residuale nella realtà ligure, che ha seguito migliaia di macellazioni eseguite nel più rigoroso silenzio e lontano dalla vista di coloro che non vogliono vedere, che conosce la realtà vera di un mondo animale a cui spesso impediamo di vedere l’erba che cresce, il vento che soffia e il cielo che è blù.

Ma lì, va tutto bene, sono animali che nel sentimento collettivo sono indifferenti e poi di non poco conto, economicamente rilevanti, per non parlare poi per un attimo di quelle specie che da sempre per la considerazione umana sono ritenuti inutili e dannosi ma anche antipatici e che storicamente cerchiamo di estinguere dal pianeta terra.

Uccidere e morire per barricate mentali che ci siamo creati, uccidere e morire perché la nostra mente sapiente si è lasciata avvolgere dall’ipocrisia, perdonatemi e perdonateci perché la colpa sta dentro a ciascuno di noi, buoni e cattivi.

* Giuseppe Durante – Presidente Federazione Italiana della Caccia / Sezione Provincia di Savona