di Marilena Ratto e Andrea Bruzzone – Un inverno negativo come mai era successo nella storia, e una primavera che stenta a decollare dal punto di vista delle presenze. È il quadro desolante del comparto commercio-turismo che registra Varazze, stretta da un crisi che negli ultimi sei mesi ha provocato la perdita secca di oltre trecento posti di lavoro negli alberghi, nei negozi e nei pubblici esercizi della cittadina. Altro che posti “a rischio” nell’industria, come ci viene detto ogni giorno nei comunicati sindacali dei lavoratori dipendenti: una situazione pesantissima è vissuta ogni giorno dal terziario e nei servizi, sotto un assordante silenzio da parte delle Istituzioni e delle Amministrazioni locali.

Le Associazioni Ascom e Albergatori della Città, esprimendo una solidarietà piena – e non tardiva – ai dipendenti delle aziende industriali locali in gravi difficoltà, sono a denunciare ancora una volta la condizione disperata nella quale si dibatte il turismo di Varazze che davanti a sé ha soltanto la prospettiva di micro-vacanze di non più di tre giorni anche per i prossimi mesi di giugno, luglio e agosto, oltre che un esasperato pendolarismo che tutto sembra appiattire.

Una durissima realtà che chiede interventi decisi e non soltanto approssimativi da parte delle Istituzioni locali e regionali, per favorire un rilancio delle aziende alberghiere, di quelle del commercio e dei bagni marini che nel 2010 rischiano altre dolorose chiusure, pesanti ripercussioni sull’attività, e inaccettabili ridimensionamenti.

Ciò mentre continuano a sentirsi voci di incauto ottimismo anche da parte di ex dirigenti di alcune associazioni provinciali di categoria, e pure sostanziali decisioni noncuranti del periodo contingente, da parte della mano pubblica. Uno per tutti: per il turismo 2010 il Comune di Varazze ha recentemente messo a bilancio una somma pari a circa la metà rispetto al 2008, accampando motivi di stabilità dei propri conti, a fronte di decisioni diametralmente opposte di altri Centri del Ponente, come ad esempio Loano che nel suo conto economico, anch’esso fuori dal patto di stabilità, ha voluto mettere la stessa cifra degli anni precedenti. Solo per inciso, va anche detto come la voce “turismo” in bilancio, nel Comune di Varazze non abbia destato interesse o particolari obiezioni neppure dai banchi dell’opposizione consiliare.

Nella nostra Città, alla vigilia della peggiore stagione turistica degli ultimi trent’anni, c’è bisogno di decisione, investimenti, idee concrete. In sintesi: più amministrazione, ancorché oculata, e scelte precise a sostegno del turismo, così come chiesto più volte da Ascom e Albergatori.

E per queste Associazioni di Categoria di Varazze, appare altresì preoccupante la linea imboccata ormai da anni da blasonati tour operator del Savonese, i quali continuano a imporre clientela estera a 17-19 euro a persona al giorno. In tal senso, la nostra posizione è netta. Riteniamo infatti che svendere una vacanza o i soggiorni settimanali, siano segni di sconfitta definitiva, oltre che rappresentazione di un pericoloso ridimensionamento dell’immagine turistica di una località o addirittura di un intero comprensorio. Diversamente, riteniamo che fare promozione significhi proporre al cliente un buon acquisto di un pacchetto-vacanze, per tentare di fidelizzare i gruppi o le famiglie. Il resto è da considerare solo business di basso profilo.

Su questi, e altri temi stiamo preparando un incontro tra il nuovo assessore regionale al turismo, appena nominato, per impegnarlo nella rivalutazione economica del territorio a levante di Savona, in un contraddittorio diretto con i nostri Associati. Ciò con l’obiettivo di ottenere un quadro programmatico quanto mai preciso di cosa ci si può, o no, attendere nei prossimi cinque anni di governo della Liguria.

* Marilena Ratto – Presidente Ascom-Confcommercio Varazze; ** Andrea Bruzzone – Presidente Federalberghi Varazze